Paolo De Castro è un politico ed economista italiano. Parlamentare europeo, è stato il primo vice-presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale. Nonché Ministro delle politiche agricole dal 1998 al 2000, nel primo e nel secondo governo D’Alema. E dal 2006 al 2008 nel secondo governo Prodi. Dopo 15 anni non si ricandiderà alle prossime europee, in seguito alle immagini mostrate da Food for Profit.
De Castro nasce a San Pietro Vernotico, nel brindisino, il 2 febbraio del 1958. Si laurea alla facoltà di Agraria, a Bologna, a pieni voti. Poi, dopo un periodo di specializzazione negli USA, diventa docente di Economia e Politica agraria in molti atenei italiani. Ultimo in ordine di tempo, quello di Bologna, dove tuttora insegna. È sposato con Maria Luce Procacci e ha due figli, Beatrice e Francesco.
In giovane età milita nelle file del Partito Liberale Italiano. Poi, dal 1996 al 1998, entra a Palazzo Chigi come consigliere economico del Presidente del Consiglio Romano Prodi. Comincia così un viaggio politico con molte tappe. Come detto è Ministro delle politiche agricole nel primo governo D’Alema nel 1998 e anche nel secondo. Nel 2000 riceve la nomina di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana, dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Guida per tre anni l’istituto di studi economici Nomisma, società di consulenza fondata da Romano Prodi. Di cui sarà special advisor quando Prodi è presidente della Commissione europea, tra il 2000 e il 2002.
Dopo una lunga attività in Parlamento, suggellata dal ruolo di ministro nel secondo governo Prodi, del 2006, si presenta alle elezioni per il Parlamento europeo di giugno 2009. Viene eletto nelle file del Partito Democratico. In seguito ottiene la nomina come presidente della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo, carica che tiene fino al 2014. Anno in cui, nuovamente eletto, raggiunge la carica di vice presidente nella Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale.
Dal luglio 2019 copre la carica di coordinatore del gruppo dei socialisti e democratici europei, S&D, in Commissione agricoltura. In un messaggio su X del 24 aprile scorso, comunica che non si ricandiderà più alle Europee.
Un grande in bocca a lupo a @sbonaccini per la sua candidatura #ElezioniEuropee2024
Termina qui la mia avventura al #PE @Europarl_IT. E’ stato un onore combattere per la difesa della nostra #agricoltura del nostro #agroalimentare del nostro #MadeinItaly
La mia attività di tutela… pic.twitter.com/j5Mt1pjW4V— Paolo De Castro (@paolodecastro) April 20, 2024
“Termina qui la mia avventura al Parlamento europeo. È stato un onore combattere per la difesa della nostra agricoltura, del nostro agroalimentare, del nostro Made in Italy“.
In molti hanno adombrato che la scelta sia collegata proprio a quanto mostrato dal documentario di Giulia Innocenzi e Pablo D’Ambrosi Food For Profit, che questa sera sarà trasmesso su Rai 3 all’interno del programma Report. Grazie a un collaboratore dei registi, che si è finto lobbista, è emerso come De Castro fosse legato all’industria della carne, da interessi non chiari. Il finto lobbista, infatti, gli propone una serie di progetti balzani, come la creazione di specifici animali tramite modificazione genetica. Dopo l’iniziale titubanza, De Castro risponde di non avere pregiudizi.
Durissima la sua replica: “Nel documentario si evince una lettura drammatica della zootecnia e non corrisponde alla realtà, è totalmente scandalistico. In Italia c’è una situazione che non si può paragonare ad altri Paesi del mondo. Quello fattomi è un insulto personale, se ne occuperanno gli avvocati“.
Non si ricandiderà alle prossime europee neanche Clara Aguilera, ex ministro dell’Agricoltura dell’Andalusia al Parlamento europeo dal 2014. Anch’ella al centro dell’inchiesta di Food For Profit.
Il lavoro di Innocenzi e D’Ambrosi è durato ben 5 anni e si concentra non solo sulle drammatiche situazioni degli allevamenti intensivi (con sequenze disturbanti), ma anche sui fondi europei destinati a quegli allevamenti. Il film è uscito lo scorso 24 febbraio e dopo l’anteprima all’Eurocamera di Bruxelles è stato trascinato dal passaparola. Con proiezioni in sala, città per città, che lo hanno portato in alto nel box office. Ora, la presentazione sulla TV pubblica.