Adamo Dionisi è stato un attore di successo, noto al grande pubblico per la partecipazione al film e alla serie di culto, Suburra. L’avvio della sua sua carriera nel mondo dello spettacolo è il simbolo di una rinascita avvenuta in carcere. Ex capotifoso del più noto gruppo ultras della Lazio, finì in prigione, a Rebibbia, per reati legati alla droga. Qui, però, iniziò a interessarsi al teatro e alla recitazione che divenne la sua nuova ragione di vita.
Adamo Dionisi nasce a Roma, nel popolare quartiere della Magliana, il 30 settembre del 1965. Soprannominato il Marchese, per i modi raffinati, il suo è un volto notissimo negli ambienti del tifo capitolino e in particolare di quello biancoceleste. Fa parte, infatti, degli Irriducibili, il gruppo di estrema destra, che per molti anni fa parlare di sé, nel bene e nel male, guidato da Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, ucciso il 7 agosto del 2019 per un regolamento di conti tra bande dedite allo spaccio. Proprio la droga porta in carcere Dionisi nel 2001.
Si appassiona al teatro e, una volta fuori, esordisce nel film Chi nasce tondo… del 2008, anche sceneggiato da lui. Dirà in un’intervista a Radiocolonna:
“Sono una persona diversa anche perché ho il terzo occhio, visto che sono stato nell’inferno carcerario. Per questo adesso dedico parte della mia vita ad aiutare gli ultimi“.
Il suo volto spigoloso lo rende il perfetto villain. Dopo aver lavorato con Abel Ferrara nel film biografico Pasolini, nel 2015 diventa il boss Manfredi Anacleti nel film Suburra di Stefano Sollima. E riprenderà il ruolo nell’omonima serie televisiva di Netflix.
Nel 2018 prende parte al fortunato al premiato Dogman di Matteo Garrone. E nel 2023 è in Enea di Pietro Castellitto. Il 7 dicembre 2017 viene arrestato per aver aggredito l’ex fidanzata. Processato per direttissima, si scusa con la donna e risarcisce il locale di Viterbo che aveva distrutto.
Si è spento all’ospedale Fatebenefratelli, a Roma, dopo una breve malattia. Lascia due figli, Alessia e Christian, rispettivamente di 38 e 32 anni. Aveva in lavorazione due film. Uno dei quali stava girando nei giorni della scoperta della sua malattia.