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Home » Attualità » Chi era Sonia Diolaiti, la donna uccisa a Ferrara dalla figlia

Chi era Sonia Diolaiti, la donna uccisa a Ferrara dalla figlia

Ecco chi era Sonia Diolaiti, la donna uccisa a Ferrara da sua figlia Sara Corcione. Il marito, i contrasti con la figlia, l'avvelenamento in casa.
Matteo FantozziDi Matteo Fantozzi6 Luglio 2023
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Sonia Diolaiti
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Sonia Diolaiti, nata nel 1961, pensionata, è la donna uccisa il 27 luglio 2022 a Ferrara da sua figlia Sara Corcione, di 39 anni. Il marito di Sonia era Stefano Corcione, primario di radiologia e senologo dell’ospedale Sant’Anna a Ferrara, morto nel 2018. La signora e sua figlia vivevano in una palazzina a via Ortigara a Ferrara, ma in due case separate. Diolaiti aveva due fratelli, Michele e Armando.

Sonia Diolaiti

Sonia Diolaiti è stata avvelenata da sua figlia, Sara Corcione, con un tè freddo miscelato con il nitrato di sodio, acquistato su internet, su un sito cinese. Corcione, laureata in scienze dell’educazione, e affetta da un disturbo paranoide, ha confessato l’omicidio e ha spiegato di aver ucciso sua madre perché con lei aveva un rapporto fortemente conflittuale e avrebbe voluto “un’altra mamma”. Nel suo piano, Corcione ha spiegato di aver preso ispirazione da Alessandro Leon Asoli, che uccise il patrigno e avvelenò sua madre con le penne al salmone.

I carabinieri sono stati avvertiti che c’era qualcosa di strano dai vicini e amici che da un paio di non giorni non riuscivano a mettersi in contatto con la Diolaiti né tramite telefono né al citofono. Poco prima di essere uccisa, la donna era stata in vacanza sul Lago di Garda dando la possibilità a sua figlia di entrare in casa sua e miscelare il veleno al tè nella bottiglia che era in frigo. Quando un’amica della Diolaiti, nel cercare di contattarla in vista di altre imminenti vacanze, non aveva ricevuto risposta, si era rivolta alle forze dell’ordine. I carabinieri e i vigili del fuoco, dopo aver forzato la porta dell’appartamento, hanno trovato il cadavere della donna, disteso sul pavimento, non molto distante dall’ingresso. La morte della signora non sarebbe stata immediata, ma sarebbe sopraggiunta in seguito ad una lunga e dolorosa agonia.

L’avvocato difensore di Sara Corcione ha spiegato: “Noi ci siamo messi a disposizione degli inquirenti senza nascondere niente. È emersa una situazione di disagio psicologica che necessità di ulteriori approfondimenti clinici .Mi aspetto una consulenza sulla sua capacità di intendere e volere”.

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