I fratelli di Elisa Claps sono Gildo, nato nel 1973 e Luciano, nato nel 1974: il primo è fondatore dell’Associazione Penelope, a Potenza, mentre il secondo è poliziotto. Figli di Antonio Claps e Filomena Lemma, entrambi i fratelli da anni si battono per far luce sul caso di omicidio di Elisa, uccisa nel 1993 e il cui cadavere fu ritrovato solo anni dopo, nel sottotetto di una chiesa.
Gildo Claps, dicevamo, è il fondatore dell’Associazione Penelope, nata nel 2002 a Potenza ma che ora ha sedi in tutta Italia; quest’associazione riunisce amici e famigliari delle persone scomparse che assieme tessono e ritessono le loro storie alla ricerca di una verità, proprio come è accaduto per i due fratelli di Elisa.
Luciano Claps invece adesso è diventato poliziotto, per mettere in pratica il senso di giustizia quotidiano lì dove lo Stato e la Chiesa non lo avevano messo in atto in occasione della collaborazione nella ricerca di verità per Elisa. Luciano e suo fratello infatti, da anni si battono per fare luce sul caso di omicidio che ha coinvolto la sorella, uccisa a Potenza da Danilo Restivo.
Il 12 settembre 1993 la studentessa di 16 anni Elisa Claps scompare improvvisamente a Potenza, e non verrà mai più ritrovata. Fino al 17 marzo 2010, quando i resti della ragazza uccisa da Danilo Restivo vengono ritrovati nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità del capoluogo di provincia lucano, mentre alcuni operai si occupavano della manutenzione dell’edificio religioso. “Chiedevamo da 20 anni di andare in quel sottotetto, fin dal giorno della scomparsa di Elisa, quando entrai nella Chiesa della Santissima Trinità e, per intuito o istinto, pensai di salire ai piani superiori dell’edificio, ma mi dissero che le porte erano chiuse e che non avevano le chiavi, e per anni nessuno ha disposto ispezioni” – ha dichiarato Gildo Claps nel 2014.
Dal momento dell’arresto e dell’incarcerazione di Danilo Restivo, per i fratelli Gildo e Luciano non c’è comunque stata pace, convinti che dietro a quel femminicidio ci fossero fin troppe zone d’ombra da chiarificare e ancora oggi senza risposta. Come era possibile che i resti della sorella Elisa fossero stati conservati nel sottotetto di quella chiesa per così tanti anni senza che nessuno sapesse nulla? I conti non tornavano. Anche la madre di Elisa, Filomena Lemma, è convinta che l’omicidio di sua figlia non sia stato del tutto chiarito, sebbene il colpevole sia stato individuato.
“Mi è capitato di pensare a come sarebbe potuto evolvere il fatto se fosse accaduto ai giorni nostri” – ha detto Gildo Claps a Dire – “è uno dei primi casi di femminicidio. All’epoca non si parlava in questi termini, non esisteva la parola stalker ma Danilo Restivo di fatto lo era. Probabilmente oggi con una sensibilità diversa non solo in tema di femminicidio ma anche in tema di persone scomparse la storia poteva prendere una direzione diversa“.
La storia di Elisa Claps e del femminicidio che sconvolse un Paese intero nel corso degli anni ’90 adesso è raccontata nella fiction Rai Per Elisa – Il caso Claps, con Giacomo Saurino nei panni di Gildo e Giacomo Giorgio in quelli di Luciano.