Close Menu
  • Ambiente
    • Animali
  • Attualità
  • Cultura
    • Misteri
    • Storia
  • Lifestyle
    • Bellezza
    • Cibo
    • Moda
    • Sesso
    • Viaggi
  • Spettacolo
  • Sport
  • Web
CultWeb.it
  • Ambiente
    • Animali
  • Attualità
  • Cultura
    • Misteri
    • Storia
  • Lifestyle
    • Bellezza
    • Cibo
    • Moda
    • Sesso
    • Viaggi
  • Spettacolo
  • Sport
  • Web
CultWeb.it
Home » Attualità » Hanno candidato anche Adolf Hitler al premio Nobel per la pace, ma come si assegna davvero?

Hanno candidato anche Adolf Hitler al premio Nobel per la pace, ma come si assegna davvero?

Ecco perché Hitler fu candidato al Nobel per la pace nel 1939 e i segreti custoditi per 50 anni dietro il premio più prestigioso del mondo.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino9 Ottobre 2025
Facebook WhatsApp Twitter Telegram
Premio Nobel Pace
Premio Nobel Pace (fonte: Wikipedia)
CONDIVIDI
Facebook WhatsApp Telegram Twitter Email

Il Premio Nobel per la pace rappresenta una delle onorificenze più prestigiose al mondo, simbolo di impegno straordinario per la costruzione di un futuro senza conflitti. Eppure, dietro la cerimonia solenne e i nomi celebri, si nasconde una storia ricca di controversie e decisioni paradossali (anche quella di premiare il presidente americano Donald Trump?). Dalla sua istituzione nel 1901, questo riconoscimento ha attraversato guerre mondiali, tensioni diplomatiche e scelte che ancora oggi alimentano dibattiti sulla sua effettiva legittimità.

Alfred Nobel, chimico e ingegnere svedese inventore della dinamite, lasciò nel suo testamento del 1895 una disposizione tanto chiara quanto enigmatica: parte della sua fortuna avrebbe dovuto finanziare premi annuali per chi avesse conferito “il massimo beneficio all’umanità” nei campi della fisica, chimica, medicina, letteratura e pace. L’inclusione del premio per la pace viene generalmente attribuita alla profonda amicizia di Nobel con la pacifista austriaca Bertha von Suttner, che lo avrebbe sensibilizzato sulla necessità di riconoscere gli sforzi diplomatici e umanitari.

Ma perché il Nobel per la pace viene assegnato in Norvegia e non in Svezia come tutti gli altri premi? La risposta risiede nella situazione politica dell’epoca: nel 1901, quando i premi furono assegnati per la prima volta, la Norvegia faceva ancora parte del Regno di Svezia e Norvegia. Nobel aveva specificato nel testamento che questo particolare riconoscimento dovesse essere deciso da un comitato nominato dal Parlamento norvegese. Ancora oggi, la cerimonia di consegna si tiene presso il municipio di Oslo, mentre tutti gli altri premi vengono conferiti a Stoccolma.

La medaglia con Alfred Nobel
La medaglia con Alfred Nobel (fonte: Unsplash)

Il processo di selezione del vincitore segue regole rigidissime avvolte dalla segretezza. Ogni anno, il Comitato per il Nobel norvegese, composto da cinque membri scelti dal Parlamento, invia richieste di candidature a un gruppo selezionato di personalità: ex vincitori, membri di governi e assemblee nazionali, professori universitari di diritto, scienze politiche, storia e filosofia, componenti della Corte internazionale di giustizia dell’Aja e direttori di organizzazioni che lavorano per la pace. Le segnalazioni devono pervenire entro il primo febbraio, dopodiché inizia un processo di valutazione che coinvolge esperti indipendenti. L’annuncio finale avviene a metà ottobre.

Gustav Källstrand, curatore del Museo del Premio Nobel di Stoccolma, spiega che in origine le procedure dovevano rimanere segrete per sempre. Oggi, i dettagli di ogni fase di valutazione vengono declassificati dopo 50 anni, permettendo agli storici di analizzare decisioni che all’epoca suscitarono scalpore o perplessità.

La storia del Nobel per la pace è costellata di episodi che mettono in discussione la neutralità e la coerenza del riconoscimento. Tra i casi più controversi figura la candidatura di Adolf Hitler nel 1939. La vicenda nacque come una provocazione: il primo ministro britannico Neville Chamberlain era stato proposto per il suo ruolo nell’Accordo di Monaco, che aveva ceduto parte della Cecoslovacchia alla Germania nel tentativo di evitare la guerra. Per protesta contro questa scelta, dodici membri del Parlamento svedese candidarono Hitler sostenendo che, se Chamberlain poteva essere premiato per aver convinto il Führer a non entrare in guerra, allora Hitler meritava il riconoscimento per non averla iniziata. Come sottolinea Källstrand, la maggior parte delle persone non colse l’ironia della proposta, che fu rapidamente ritirata. La guerra scoppiò poco dopo.

Nel corso dei decenni, il premio ha ampliato la sua prospettiva geografica e tematica. Inizialmente concentrato su personalità occidentali, ha gradualmente incluso voci da tutto il mondo. Alcuni riconoscimenti hanno assunto un valore politico fortissimo, come quello conferito ad Aung San Suu Kyi nel 1991, in aperto disconoscimento della giunta militare birmana, o quello al dissidente cinese Liu Xiaobo nel 2010, che il governo di Pechino tentò in tutti i modi di bloccare. La Cina rifiutò di permettere a Liu di viaggiare a Oslo, e la sua sedia rimase simbolicamente vuota durante la cerimonia.

Figure come Theodore Roosevelt (1906), Martin Luther King (1964), Madre Teresa di Calcutta (1979) e Malala Yousafzai (2014) hanno incarnato gli ideali del premio. Malala, a soli 17 anni, è diventata la più giovane vincitrice della storia, riconosciuta per il suo coraggio nella lotta per il diritto all’istruzione delle ragazze. Altri premi hanno sollevato polemiche significative: quello conferito congiuntamente a Yasser Arafat, Shimon Peres e Yitzhak Rabin nel 1994 per gli accordi di Oslo, o quello a Henry Kissinger e Lê Đức Thọ nel 1973 per i negoziati di pace sul Vietnam – Lê Đức Thọ rifiutò il premio sostenendo che la pace non era stata ancora raggiunta.

Il Nobel per la pace non è stato assegnato in 19 occasioni, principalmente durante i due conflitti mondiali e in periodi di forte tensione internazionale come la guerra fredda e la guerra del Vietnam. Questa peculiarità riflette la difficoltà del comitato nel trovare candidati degni in anni segnati da violenze e divisioni globali. È anche l’unico premio Nobel che può essere conferito non solo a singole persone ma anche a organizzazioni: la Croce Rossa internazionale lo ha ricevuto più volte, nel 1917, nel 1944 e nel 1963.

Oggi il premio mantiene un valore simbolico straordinario. Con una dotazione di 11 milioni di corone svedesi (circa 1 milione di euro), rappresenta non solo un riconoscimento economico ma soprattutto un’investitura morale che amplifica la voce dei vincitori sulla scena mondiale. Le cerimonie al municipio di Oslo, con i loro rituali consolidati e l’attenzione mediatica globale, trasformano ogni premiazione in un evento che  va oltre il singolo individuo.

Appuntamento a domani mattina.

In primo piano
Condividi. Facebook WhatsApp Twitter Telegram Email

Potrebbero interessarti anche

tossicodipendente con siringa

Scambio di sangue e HIV in pochi minuti: il Bluetoothing è la moda folle che sta mandando in tilt le Fiji

9 Ottobre 2025
Ferrari elettrica su Pista

La prima Ferrari elettrica ha quattro motori e 1000 cavalli: ecco perché non sarà mai come le altre auto a batteria

9 Ottobre 2025
persona fa movimenti bancari online

Addio attese: da oggi i bonifici arrivano in 10 secondi (gratis e per tutti!)

9 Ottobre 2025
Facebook X (Twitter) Instagram
  • Home
  • Chi siamo
  • Staff e redazione
  • Contatti
  • Disclaimer
  • Cookie Policy
  • Privacy Policy
© 2025 CultWeb.it proprietà di Digital Dreams s.r.l. - Partita IVA: 11885930963 - Sede legale: Via Alberico Albricci 8, 20122 Milano Italy - [email protected] | Foto Credits: DepositPhotos

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001

Digita qui sopra e premi Enter per cercare. Premi Esc per annullare.