Il presidente Donald Trump ha rilanciato un meme di SpongeBob per ridicolizzare la reazione indignata dei lavoratori federali alla richiesta di Elon Musk di fornire un resoconto delle proprie attività lavorative. Il dibattito è nato da un’email inviata dall’Ufficio per la Gestione del Personale, sotto la supervisione del Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE) guidato da Musk, che chiedeva ai dipendenti federali di elencare cinque risultati professionali conseguiti nella settimana precedente. La scadenza era fissata per lunedì alle 23:59, e Musk ha successivamente dichiarato che chi non avesse risposto sarebbe stato considerato dimissionario.
La risposta di Trump è arrivata con un’immagine satirica in cui SpongeBob, intento a scrivere su un taccuino, mostrava un elenco di attività ironiche come “pianto per Trump”, “pianto per Elon” e “sono finalmente andato in ufficio”. Il meme è stato condiviso anche da Musk su X, definendo la richiesta ai lavoratori “un semplice controllo di produttività“.
Pres Trump posts meme about the Elon emails: https://t.co/ZyBj445vQx pic.twitter.com/TLqWzQDWrw
— Natasha Bertrand (@NatashaBertrand) February 23, 2025
L’iniziativa ha suscitato un’immediata reazione da parte del sindacato American Federation of Government Employees (AFGE), che ha contestato la richiesta definendola illegale e ha inviato una lettera all’Ufficio per la Gestione del Personale per richiedere chiarimenti. Everett Kelley, presidente dell’AFGE, ha dichiarato che i dipendenti non sono obbligati a rispondere senza una direttiva formale.
Anche alcuni politici hanno criticato l’iniziativa. La senatrice democratica Tina Smith ha definito l’email “l’apice del comportamento tossico da capo arrogante”, paragonandola a un ultimatum da parte di un datore di lavoro prepotente. Ha espresso solidarietà ai lavoratori, contrapponendosi alla gestione “autoritaria” da parte di Musk e Trump.
Nel frattempo, diverse agenzie governative, tra cui FBI, Dipartimento della Difesa e Dipartimento di Stato, hanno istruito il proprio personale a ignorare l’email. Questo suggerisce una resistenza interna alla misura, che potrebbe tradursi in un braccio di ferro tra il governo federale e i nuovi vertici amministrativi.