Durante una sessione al Senato, uno studente minorenne del Liceo Scientifico Righi di Roma ha attirato l’attenzione di tutti presenti compiendo un gesto controverso: ha mimato il gesto della pistola contro Giorgia Meloni, con l’indice e il pollice alzato. Questo episodio non è sfuggito alle telecamere, ai docenti né agli onorevoli presenti in Aula. L’azione è stata prontamente interrotta da un’insegnante, che ha abbassato il braccio dello studente. Lui, un ragazzo di 16 anni, in diverse interviste si è detto pentito del gesto che ha fatto, ma resta sulle sue posizioni di protesta nei confronti dei politici di sinistra e destra. Ha spiegato che il suo orientamento politico è allineato su quello di Autonomia Operaia, “se esistesse ancora” e questo spiega in parte il suo gesto, visto che i simpatizzanti del partito extraparlamentare di sinistra, negli anni ’70, erano soliti fare questo gesto durante le manifestazioni.
“Io non sono un violento e riconosco che ho fatto una cosa sbagliata” – ha detto al Corriere il ragazzo, che si definisce un attivista, ma soprattutto vuole essere definito “uno studente antifascista” – “ma in Aula sono state dette cose assurde, più o meno tutto, dal fatto che ci si dichiari contrari alla guerra e si continui a finanziare Israele, che in Ucraina si segua la linea della Nato, e poi c’è la questione migranti, politiche assolutamente inefficaci”
“Condanno, ripeto, il mio gesto, ma nessuno può negare che in parlamento oggi siedano anche dei neofascisti”
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha preso la parola condannando il gesto del ragazzo, definendolo “non proprio elegante“. Ha evidenziato che il comportamento è stato immediatamente represso dall’insegnante, sottolineando la necessità di un provvedimento netto, nonostante l’età del ragazzo. Anche Giorgia Meloni ha commentato l’episodio, ringraziando per il supporto e sottolineando il contesto inappropriato in cui è avvenuto il gesto, ricordando il giorno dell’anniversario della morte di Marco Biagi.
Successivamente, il questore anziano del Senato, Gaetano Nastri di FdI, ha incontrato la professoressa coinvolta nell’incidente, minimizzando il gesto come inappropriato ma sottolineando che lo studente si è pentito e ha chiesto scusa. Tuttavia, secondo i compagni di scuola dello studente, il gesto non da interpretare come una minaccia, piuttosto come un simbolo di protesta, associato alla tradizione di Autonomia Operaia.
Il ragazzo però spiega a Repubblica che il suo gesto “oggi non ha un connotato violento come invece poteva averlo in passato. In generale, non mi pento di aver espresso il mio dissenso, avrei potuto farlo col pugno alzato e forse questo casino non sarebbe successo”
Successivamente, la dirigente scolastica dell’Istituto Righi, Cinzia Giacomobono, ha annunciato che verranno presi provvedimenti disciplinari nei confronti dello studente. Ha ribadito l’impegno dell’istituto nell’insegnare ai ragazzi i valori della democrazia e del rispetto. La decisione sulle azioni disciplinari sarà presa dal Consiglio di classe, considerando la gravità dell’atto.
#LaRussa in #Senato denuncia il gesto dello studente del Liceo Righi di Roma, che ha mimato una pistola in direzione di Giorgia #Meloni: “Bene condannarlo nella maniera più decisa, anche se si tratta di un ragazzino”. pic.twitter.com/Pzkhs8WSeW
— ilGiornale (@ilgiornale) March 19, 2024
La lettera della preside, letta in Aula da La Russa, ha sottolineato la delusione e il dolore del corpo docente di fronte all’episodio, che contrasta con gli sforzi quotidiani per promuovere il dialogo e la tolleranza. La punizione per il comportamento dello studente sarà commisurata alla gravità dell’atto, coinvolgendo anche la famiglia. La Russa ha espresso la speranza che la punizione non sia eccessiva, ritenendo che il richiamo pubblico già ricevuto sia sufficiente.