L’Ares Gate è lo scandalo che ha coinvolto il produttore Alberto Tarallo, fondatore della Ares Film, la società di produzione televisiva che ha ideato molte fiction di successo di Mediaset, da Il Bello delle Donne a L’Onore e il Rispetto. Ares Gate: La fabbrica delle illusioni è un reportage diretto da Alessandro Galluzzi che prova a far luce su tutti gli step del caso. A partire dal suicidio del compagno di Tarallo, il regista e sceneggiatore Teodosio Losito, con la questione dibattuta del suo testamento lasciato a Tarallo. Per finire con il crac della Ares Film. Ma andiamo con ordine e raccontiamo la storia dall’inizio.
Teodosio Losito, anima artistica della Ares Film, viene trovato senza vita l’8 gennaio del 2019 nella sua villa di Zagarolo. L’uomo si è impiccato con una sciarpa di seta annodata al termosifone. La sua morte scatena una grande commozione, soprattutto tra i fedelissimi dell’autore, Gabriel Garko, Manuela Arcuri e tutte e tutti coloro che hanno partecipato alle varie produzioni firmate da Losito, da Il Peccato e la Vergogna e Pupetta.
Poco dopo viene dichiarata la bancarotta della società di produzione gestita assieme ad Alberto Tarallo. Un punto di non ritorno a cui si è arrivati nella maniera più classica, con spese folli, bilanci aggiustati, debiti. La questione è ancora aperta e distante dalla risoluzione. Visto che nel marzo 2023, dopo una lunga indagine, i giudici Carlo Villani e Stefano Pesci hanno notificato a Tarallo e ad altri tre dirigenti bancari degli avvisi di garanzia.
Ma torniamo al 2020. E precisamente a settembre quando, durante il Grande Fratello Vip, due delle stelle della Ares Film, Rosalinda Cannavò, in arte Adua del Vesco, e Massimiliano Morra, si riferiscono alla società di Tarallo e Losito come a un ambiente tossico. Usano parole molto pesanti come setta, magia nera, ricatti psicologici, manipolazioni. Anche istigazione al suicidio.
Cosa che, considerata la morte di Losito, non passa certo inosservata. Così, il fratello di Losito, Giuseppe, chiede delle indagini specifiche alla Guardia di Finanza. Mentre la Procura di Roma apre un’indagine per istigazione al suicidio, poi archiviata.
L’eminenza grigia della Ares Film sembra essere proprio Alberto Tarallo, come detto indagato per bancarotta fraudolenta. E destinatario del testamento di Losito. Che però non sarebbe autografo. Sulla questione stanno attualmente indagando i magistrati romani, per capire se c’è stata o meno manomissione del documento. Se ne riparlerà dal 6 novembre, giorno della prossima udienza del processo a Tarallo per falsificazione.
Ares Gate: la fabbrica delle illusioni ricostruisce l’intricatissimo puzzle, interpellando, tra gli altri, il fratello di Losito, i legali di Tarallo e gli uomini della Guardia di Finanza che hanno indagato sulla società. Non ci sono, però, né Alberto Tarallo né gli artisti che hanno dato il la alla storia.