Sono giorni di fuoco, questi, per le diplomazie internazionali. Dopo il vertice di Anchorage, in Alaska, tra il leader russo Vladimir Putin e il presidente americano Donald Trump, la Casa Bianca ha ospitato ieri uno degli incontri più significativi degli ultimi mesi per il futuro dell’Ucraina. Trump ha infatti ricevuto il leader ucraino Volodymyr Zelensky, accompagnato da una delegazione eccezionale di dirigenti europei, tutti uniti nella ricerca di una soluzione al conflitto con la Russia. L’incontro ha prodotto sviluppi importanti. Zelensky (in dress code perfetto rispetto all’ultimo, disastroso, incontro a Washington lo scorso marzo) ha annunciato durante una conferenza stampa che sono in corso discussioni per un accordo, anche se nessun accordo formale è stato ancora raggiunto. E che l’intesa verrà formalizzata nelle prossime settimane. Un elemento centrale, emerso dalle discussioni e dopo una telefonata di 40 minuti tra Trump e Putin nel mezzo del summit, riguarda la possibilità di organizzare, a breve, prima un summit bilaterale tra Zelensky e presidente russo Vladimir Putin entro due settimane. Poi, uno trilaterale con Trump.

L’evento ha visto la partecipazione simultanea di numerosi capi di stato e di governo europei, tra cui il primo ministro britannico Keir Starmer, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente francese Emmanuel Macron, la premier italiana Giorgia Meloni e il presidente finlandese Alexander Stubb. Insieme a loro, anche la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il segretario generale della NATO Mark Rutte.
Durante i colloqui, sono stati discussi anche temi delicati come potenziali scambi territoriali, sebbene Zelensky mantenga la posizione che l’Ucraina non rinuncerà formalmente alle sue rivendicazioni territoriali (a partire dalla Crimea per passare al Donbass, Kherson e Zaporizhzhia), pur riconoscendo la difficoltà di recuperare militarmente tutti i territori occupati.
Il presidente ucraino ha sottolineato l’urgenza di trovare una soluzione:
“Quando si discute di pace per un paese in Europa, significa pace per tutta l’Europa. Siamo pronti a continuare a lavorare con il massimo impegno per porre fine alla guerra e garantire una sicurezza affidabile“.
L’incontro rappresenta un momento cruciale per risolvere il conflitto ucraino, con l’Europa che gioca un ruolo attivo nel processo di pace e gli Stati Uniti che si confermano mediatori chiave tra le parti in conflitto. Tuttavia, tutto è ancora in alto mare e i prossimi giorni saranno decisivi per capire se questa iniziativa so tradurrà in progressi concreti verso la fine del conflitto.