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Home » Attualità » Cos’è successo tra Piersilvio Berlusconi e Matteo Renzi?

Cos’è successo tra Piersilvio Berlusconi e Matteo Renzi?

Duro botta e risposta tra Berlusconi jr. e Renzi nella giornata di ieri: l'editore ha attaccato il leader di Italia Viva che molla Mondadori.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino10 Luglio 2025
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Matteo Renzi
Matteo Renzi (fonte: Open)
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Durante la presentazione dei palinsesti Mediaset, Piersilvio Berlusconi ha elogiato apertamente il governo guidato da Giorgia Meloni, definendolo “il migliore d’Europa”, e ha criticato Matteo Renzi, sottolineando come l’ex premier abbia perso peso politico e autorevolezza. Le sue parole hanno provocato una dura reazione da parte del leader di Italia Viva, che ha annunciato l’immediata interruzione di ogni collaborazione con il gruppo Mondadori, storicamente legato alla famiglia Berlusconi, con il quale aveva scritto gli ultimi libri (editi da Piemme, società Mondadori).

Renzi ha motivato la decisione con un lungo post, dichiarando che non è disposto a barattare la propria libertà di pensiero con “i soldi di Berlusconi”. Ha inoltre precisato di non accettare che un editore usi la propria posizione per fare propaganda politica: “Posso rinunciare volentieri ai soldi della Mondadori, ma non alla mia dignità”. Il senatore ha anche espresso rammarico per il tono usato da Berlusconi Jr., ricordando come con Silvio Berlusconi, pur nella diversità, vi fosse sempre stato un rispetto umano. Non a caso ha corredato il suo post su Facebook con una foto che ritrae i due sorridenti.

L’episodio segna una frattura significativa, sia sul piano politico che editoriale. Renzi ha colto l’occasione per criticare aspramente l’operato del governo: ha parlato di bugie del ministro Nordio in Senato, dell’espulsione di Piantedosi dalla Libia, e dell’assenza di politiche serie da parte di Lollobrigida sul made in Italy (ultima in ordine di tempo, la cosiddetta operazione bresaola). Ha anche accusato Antonio Tajani di “svendere le battaglie di Forza Italia“, sollecitato – a suo dire – da Berlusconi Jr. ad abbandonare posizioni riformiste.

Lo scontro assume un valore simbolico in un contesto politico in cui il rapporto tra media e potere resta centrale. La rottura con Mondadori rappresenta per Renzi una presa di distanza netta da un sistema editoriale percepito come allineato con l’attuale governo. Dall’altra parte, le dichiarazioni di Berlusconi Jr. segnano una svolta nella linea editoriale del gruppo, sempre più orientata a sostenere l’esecutivo. Da più parti, infatti, si pensa che l’uscita di Berlusconi jr. possa essere considerata come una premessa  a una nuova “discesa in campo”. Non sarà nell’immediato, ma l’ipotesi non è più campata in aria.

“Politica? Per ora no, ma non lo escludo. Ho 56 anni, mio padre ne aveva 58 quando entrò in politica. Oggi non ho nessuna intenzione e non penso alla politica, ma guardando al futuro non escludo – come non escludo tante altre cose – che a un certo punto possa dire: ‘Sai che c’è, una sfida completamente nuova, perché no?’ Oggi comunque questa idea non ha nessuna concretezza“.

Positivo il commento del segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani per il quale se questo dovesse avvenire sarebbe un’ottima cosa: “Più sono quelli di peso che scendono in campo… Con il nome che porta, se decide, quando deciderà, sarà sempre un fatto positivo“.

 

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