Ilaria Salis è una parlamentare europea eletta alle ultime elezioni con AVS, Alleanza Verdi – Sinistra. La sua vicenda è stata lungamente sulle prime pagine dei giornali, perché la donna è stata accusata di aver partecipato all’aggressione di due neonazisti durante una contromanifestazione a Budapest l’11 febbraio 2023. Finita in carcere, in condizioni disumane, ha ottenuto i domiciliari solo qualche settimana fa. Candidata alle europee 2024 con AVS, ieri l’elezione. L’elezione dà diritto all’immunità parlamentare e per questo sarà scarcerata. I parlamentari europei, infatti, non possono essere privati della libertà, a meno di non essere colti in flagranza di reato. Ma le accuse a suo carico non cadono. Il processo non si estinguerà naturalmente. Bisogna valutare, quindi, la reazione del governo di Budapest e dei giudici.
La procura ungherese potrebbe chiedere al Parlamento europeo l’autorizzazione a procedere per far ripartire il processo. In questo caso l’analisi della situazione giudiziaria di Ilaria Salis spetterebbe a una commissione parlamentare e sarebbe poi votata dal Parlamento. Le scelte della commissione sono tre: garantire la totale immunità, e quindi sospendere anche il processo, negare l’immunità oppure riconoscerla solo parzialmente. In questo caso il procedimento continuerebbe comunque a Budapest, ma Salis potrebbe partecipare alle udienze senza essere detenuta in via preventiva.
Prima di lei, nella stessa situazione furono altri illustri personaggi. Il primo, Toni Negri, detenuto in attesa di giudizio (accusato di terrorismo) e messo in lista dai radicali alla Camera dei Deputati. Una volta eletto, Negri fuggì in Francia e non si presentò mai a Montecitorio. Poi, Enzo Tortora, agli arresti domiciliari per spaccio di stupefacenti (venne totalmente scagionato), candidato al Parlamento europeo sempre col Partito radicale.
Tortora ebbe l’immunità parlamentare ma chiese e ottenne dall’assemblea di Strasburgo di ammettere l’autorizzazione a procedere, visto che voleva dimostrare la sua innocenza. Fu condannato in primo grado, ma poi assolto in appello.
Chi è Ilaria Salis
Ilaria Salis nasce a Monza il 17 giugno 1984. Si diploma al liceo Classico Zucchi con voti alti, dimostrando grande interesse per le materie umanistiche e il teatro. E si ripete all’università con la laurea in Storia col massimo dei voti alla Statale. L’argomento della tesi, Sant’Ambrogio. Tempo dopo, riesce a ottenere anche la Magistrale in Lettere Classiche. Diventa insegnante di scuola elementare a Milano, anche se precaria.
Ha una grande predisposizione per l’insegnamento ed empatia dicono i suoi amici. L’11 febbraio 2023, Salis viene arrestata e accusata di alcune aggressioni ai danni di estremisti di destra che stavano festeggiando il Giorno dell’onore a Budapest. Il padre di Ilaria, Roberto, spiega che la figlia è “senza carta igienica, sapone e assorbenti e su letti infestati da cimici“. Durante l’udienza del 28 marzo, Salis è tornata al Tribunale di Budapest con mani e piedi incatenati e un guinzaglio tenuto in mano da un’agente. Per conoscere tutta la sua vicenda legale, vi rimandiamo al nostro approfondimento.
Poi, la decisione di AVS di candidarla per le Europee, anche se Salis non ha potuto votare, poiché non residente in Ungheria. Al primo comizio in streaming a Torino dice: “Sono una donna, un’insegnante precaria, un’antifascista“, parafrasando lo slogan di Giorgia Meloni.