Dopo il Papa, Guerre Stellari. Il presidente americano Donald Trump ha celebrato lo Star Wars Day con una foto fatta con intelligenza artificiale in cui posa con due aquile calve e una spada laser accesa. A far discutere non è stata tanto l’ennesima provocazione (altre ne verranno), quanto il fatto che il messaggio abbia confuso le carte in tavola.
“Buon 4 maggio a tutti, compresi i pazzi della sinistra radicale che stanno lottando con tutte le loro forze per riportare nella nostra galassia assassini, signori della droga, detenuti pericolosi e i ben noti membri della gang MS-13. Non siete l’Alleanza Ribelle, siete l’Impero“.
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Insomma, dal suo punto di vista quelli che fingono di essere buoni sono in realtà i cattivi. Peccato che questo discorso da Cavaliere Jedi sia stato fatto brandendo la spada dei Sith, dal colore rosso. I più maliziosi hanno ravvisato in questo una strategia ben precisa, una sorta di svelamento. Chi è Trump se non un novello Palpatine? Altri cronisti, invece, hanno solo sottolineato l’incongruenza di fondo del messaggio.
Come scrive David Puente su Open:
“Il problema è visibile a occhio nudo per chiunque abbia una minima familiarità con l’universo di Star Wars: la spada rossa in mano a Donald Trump è notoriamente l’arma dei Sith, ossia dei nemici giurati dei Jedi, rappresentanti del “Lato Oscuro”.
Come spiega un approfondimento di Collider dedicato al significato dei colori delle spade laser, il rosso identifica l’odio, il potere, la vendetta e la sete di dominio. Esattamente l’opposto dei valori eroici evocati da Yoda, Luke Skywalker, Obi-Wan Kenobi o gli altri Jedi. Di fatto, nel voler indicare gli avversari definendoli “l’Impero”, ossia “il male”, il team dell’attuale Presidente americano finisce con il proclamare involontariamente Donald Trump un Signore dei Sith“.
Alla storia l’ardua sentenza.