L’Onorevole Emma Bonino ha iniziato a indossare il turbante quando le è stato diagnosticato un tumore, nel 2015 e oggi continua a farlo per due motivi: uno estetico, e l’altro ideologico. Le terapie le hanno lasciato un problema di alopecia e ha deciso di indossare i turbanti a sostegno di un progetto che aiuta le donne africane rifugiate. Nella cultura africana, il turbante ha un significato di grande forza, che Bonino ha voluto abbracciare, probabilmente anche in merito al suo vissuto.
Da molti anni Bonino è facilmente riconoscibile per il turbante che indossa da tempo sul capo. L’accessorio che oggi fa parte del suo look, ha fatto la sua comparsa nel 2015 quando la politica ha iniziato a lottare contro un tumore ad un polmone. Le cure chemioterapiche, ovviamente, le hanno causato la caduta dei capelli. Piuttosto che indossare una parrucca, però, la Bonino ha preferito utilizzare questi particolari copricapi, diventati simbolo di forza e resistenza.
Attualmente, nonostante siano trascorsi otto anni e la malattia sia tenuta sotto controllo, la Bonino continua ad esibirli per due motivazioni diverse. La prima è di ordine pratico. La chemio affrontata, infatti, sembra che le abbia lasciato un problema di alopecia intermittente con cui lotta da molto tempo. La seconda, invece, ha un significato culturale molto importante.
La Bonino, da sempre pronta a schierarsi dalla parte delle categorie più deboli, non si è lasciata sfuggire quest’occasione per sostenere una buona causa. Dopo un primo prototipo realizzato da sola con una sciarpa azzurra che aveva in casa, ha deciso di indossare i turbanti di She Turban. Si tratta di un progetto realizzato dall’Associazione Sarai Onlus in collaborazione con la Cooperativa sociale Karibu. L’obiettivo è quello di aiutare le donne africane rifugiate e richiedenti asilo e a creare un’attività economica sostenibile attraverso la produzione di turbanti.
Nella cultura africana il turbante è simbolo di sicurezza, forza e fierezza. Per questo motivo, dunque, la Bonino ha deciso di diventare la testimonial di questa iniziativa dedicata a delle guerriere diverse. Le stesse che stanno combattendo una battaglia per se stesse e devono confrontarsi con il cambiamento del proprio aspetto.