I figli di Ignazio La Russa hanno nomi ispirati agli indiani d’America, perché il loro padre ha sempre avuto una passione per i nativi americani. Una passione storicamente condivisa dai giovani di destra, negli anni ’70, come ha confermato il politico. L’uomo ha così deciso di chiamare i suoi tre eredi Antonino Geronimo, Lorenzo Cochis e Leonardo Apache. A un nome italiano tradizionale, quindi, La Russa ha affiancato quello di un indiano nativo d’America.
“Nella fascinazione per gli indiani d’America da parte dei ragazzi di destra, c’era l’autocompiacimento di essere controcorrente.” spiegò La Russa al Secolo d’Italia – “Pensiamo solo ai film. Oggi Hollywood sforna pellicole filo-indiane, ma un tempo tutto questo non c’era, si vedevano solo dei selvaggi che giravano minacciosi attorno alle carovane e che più ne abbattevi e meglio era. Non c’era profondità, non c’era analisi, non si diceva nulla delle loro ragioni. Ecco, noi tifavamo per loro per questo, perché ci piacevano le cause perse: pellerossa contro cowboy, troiani contro greci, soldati dell’Asse contro gli americani…” “C’era un richiamo a un certo antimodernismo, alla tradizione, forse in termini anche un po’ idealizzati, se poi si va a studiare la vera storia di quei popoli” – ha proseguito La Russa “C’era poi un certo antiamericanismo… Diciamo che eravamo antiamericani in senso culturale e filoamericani in senso politico. Ma questo non valeva solo per me, penso anche a Fini, a Gasparri…”
Per quanto riguarda il nome dei suoi figli, però, spiegò Ignazio La Russa “Nel caso di Geronimo ci fu lo zampino della madre, che era una vera appassionata della storia degli indiani”. Poi La Russa racconta un aneddoto simpatico: “Quando ero vicepresidente della Camera e ricevemmo una delegazione di capi Apache su iniziativa dell’estrema sinistra. Furono tutti sorpresi quando cominciai a sciorinare la storia del loro popolo e raccontai dei nomi dei miei figli. Ricordo che i capi tornarono entusiasti dal loro gruppo, dicendo: “Che tipo che è questo La Russa!”.
Partiamo dal primogenito Antonino Geronimo, che si chiama così in omaggio al condottiero nativo americano che si batte per evitare l’espansione in occidente degli Stati Uniti d’America, e viene ricordato perché fu protagonista di una guerra per la sopravvivenza durata ben venticinque anni. In un’intervista al Corriere, a La Russa fu chiesto se ci fosse relazione tra il fatto di essere di orientamento politico di destra e la passione per i nativi americani e il politico replicò che il nome Geronimo, al primo dei suoi figli, lo aveva messo la sua prima moglie, che appunto era un’appassionata.
Lorenzo Cochis invece porta il nome di un capo degli Stokanende, cioè i Chiricahua che appartengono al gruppo degli Apache e che era divenuto noto per aver guidato nel 1861 una nota insurrezione. La contea di Cochise oggi porta il suo nome e si trova in Arizona. Infine
La passione di Ignazio La Russa dunque è confluita nella scelta dei nomi dei suoi figli anche se non sappiamo se questa scelta sia stata condivisa dai ragazzi.