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Home » Attualità » Il cardinal Philippe Ouédraogo forse fuori dal Conclave: non conosce la sua età

Il cardinal Philippe Ouédraogo forse fuori dal Conclave: non conosce la sua età

Solo i cardinali con meno di 80 anni possono votare per eleggere il Papa: una data lo escluderebbe, un'altra lo mantiene idoneo.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino2 Maggio 2025
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Philippe Ouédraogo
Philippe Ouédraogo (fonte: The Social Post)
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Non è un vezzo estetico, ma un dubbio che rischia di costargli carissimo. Il cardinale Philippe Ouédraogo, prelato originario del Burkina Faso, potrebbe restare fuori dal prossimo Conclave non per scelta, malattia o sanzione, ma perché non conosce la sua età.

Secondo le regole stabilite da Papa Paolo VI, solo i cardinali che non abbiano ancora compiuto 80 anni al momento della morte o delle dimissioni del Pontefice hanno diritto di voto nel conclave. Questo dettaglio anagrafico, apparentemente formale, è oggi cruciale nel caso Ouédraogo. Fino al 2024, tutti i documenti ufficiali, inclusi l’Annuario Pontificio e la pagina del Vaticano archiviata online, indicavano come sua data di nascita il 25 gennaio 1945. Una data che lo renderebbe oggi ultraottantenne, dunque non idoneo.

Ma nel nuovo Annuario del 2025, e ora anche sul sito vaticano aggiornato, la sua data di nascita è cambiata: 31 dicembre 1945, esattamente 11 mesi più tardi. Una modifica che, di fatto, gli consente di partecipare al conclave del 7 maggio, con l’età di 79 anni. La discrepanza ha generato sospetti e ironie.

Intervistato a marzo dal giornalista olandese Hendro Munstermann, il cardinale ha spiegato che nel suo villaggio d’origine, in Burkina Faso, “non c’erano né ospedali né scuole” e che “nacque in casa, senza che gli fosse assegnata una data precisa“. Quando divenne sacerdote nel 1973, dovette scegliere una data e optò per il 25 gennaio. Tuttavia, ha aggiunto, in Burkina è prassi comune usare il 31 dicembre come data “ufficiale” nei documenti quando la vera data è sconosciuta. Il suo passaporto, infatti, riporta proprio il 31 dicembre 1945.

La stufa della Cappella Sistina da cui partono le fumate bianche o nere di ogni Conclave
La stufa della Cappella Sistina da cui partono le fumate bianche o nere di ogni Conclave (fonte: ANSA)

Nonostante ciò, l’aggiornamento anagrafico è avvenuto solo di recente, proprio quando il cardinale si stava avvicinando al limite degli 80 anni. Quando Munstermann gli ha chiesto perché questa modifica sia stata fatta solo ora, Ouédraogo ha preferito non rispondere.

La questione è complessa per vari motivi. Principalmente perché se partecipasse al conclave e si accertasse, a elezione avvenuta, che abbia superato il limite d’età, la validità dell’intera elezione papale potrebbe essere messa in discussione. Un bel pasticcio.

Che si inserisce in un quadro di per sé non idilliaco. Inizialmente, infatti, i cardinali votanti dovevano essere 135, ma ora sono 133, dopo le rinunce per motivi di salute dei cardinali John Njue (Kenya) e Antonio Cañizares Llovera (Spagna). Curiosamente, anche la data di nascita del cardinale Njue è stata modificata lo scorso anno, da un generico “1944” a 1 gennaio 1946, facendolo apparire due anni più giovane.

Perché il voto di Ouédraogo, allora, viene considerato importante? Perché è un conservatore ed è visto come figura strategica da quelle correnti ecclesiali che vorrebbero invertire la rotta impressa da Papa Francesco su temi come le unioni omosessuali e l’inclusione LGBTQ+.

Nel frattempo, il Vaticano si prepara a raccogliere anche i voti dei cardinali ammalati. Vinko Puljić, troppo malato per entrare nella Cappella Sistina, voterà dal suo letto nella residenza Santa Marta, grazie a una procedura straordinaria che coinvolge tre cardinali sorteggiati incaricati di raccogliere i voti esterni.

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