Un presepe con due mamme e senza San Giuseppe: è l’anticonvenzionale rappresentazione della natività che si trova nella chiesa di San Pietro e Paolo, a Capocastello, frazione di Mercogliano, in provincia di Avellino. Discussioni? Tante, ma sono state tutte respinte ai mittenti dal parroco, don Vitaliano Della Sala che ha detto: “Ci sono tanti modi di essere famiglia, nulla è impossibile a Dio“. Il prete non è nuovo a questo tipo di esternazioni controcorrente, che lo hanno reso un personaggio molto dibattuto.
Nel lungo post di accompagnamento della foto Della Sala ha voluto ribadire il ruolo di una Chiesa che deve comprendere tutti. “Anche oggi intorno all’esclusione si gioca moltissimo della sopravvivenza dignitosa di miliardi di esseri umani. Ma l’esclusione non è praticata solo nell’ambito della società civile, anche la Chiesa non di rado pratica l’esclusione, relegando ai margini autentici testimoni di Gesù Cristo che urtano il potere, che battono vie nuove, quelle strade su cui subito prendono a camminare gli ultimi, i poveri di Dio, e sulle quali invece inciampano, scandalizzati, i benpensanti“, ha scritto.
“Invece proprio la logica dell’inclusività è l’avvenire della Chiesa: una Chiesa che non emargina, non usa la pesante scure del giudizio contro nessuno“, ha concluso.
Queste parole arrivano qualche giorno dopo il via libera da papa Francesco alla benedizione in chiesa delle coppie gay. Un provvedimento che non è uguale al matrimonio religioso, ma che pure rappresenta una svolta per il movimento LGBTQIA+.
In questo contesto si inseriscono anche le discussioni relative al nuovo film di Ficarra e Picone, Santocielo, giudicato in maniera un po’ esagerata blasfemo da un parroco siciliano poiché nella commedia in questione è un uomo a portare in grembo il nuovo Messia.