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Home » Attualità » Israele bombarda siti nucleari in Iran con l’operazione Rising Lion: cosa succede ora?

Israele bombarda siti nucleari in Iran con l’operazione Rising Lion: cosa succede ora?

Israele colpisce siti nucleari in Iran: escalation militare, tensioni globali e rischi per l’economia. Gli USA si dicono fuori. E ora?
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino13 Giugno 2025
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Un'immagine dell'attacco israeliano in Iran
Un'immagine dell'attacco israeliano in Iran (fonte: Open)
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Nella notte scorsa, Israele ha lanciato un’azione militare di vaste proporzioni contro l’Iran, colpendo installazioni nucleari e militari strategiche. L’operazione, denominata “Rising Lion”, è stata giustificata da Gerusalemme come necessaria per bloccare quella che viene descritta come una minaccia imminente, ovvero il possibile sviluppo di armi nucleari da parte di Teheran. Le esplosioni sono state avvertite in diverse zone, fra cui la capitale Teheran, dove sono stati distrutti edifici civili e uccisi alti ufficiali iraniani, tra cui il comandante della Guardia rivoluzionaria Hossein Salami e il capo di stato maggiore Mohammad Bagheri.

Israele ha scelto una strategia preventiva, rendendo noto che gli obiettivi includevano il complesso di arricchimento di Natanz e le infrastrutture per i missili balistici . L’attacco ha paralizzato lo spazio aereo iraniano e generato forti tensioni geopolitiche. Diversi Paesi, tra cui Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda, si sono dichiarati allarmati; Washington ha chiarito di non avere partecipato direttamente all’operazione, pur essendo stata informata . Le borse asiatiche e i prezzi del petrolio hanno reagito con un balzo: il Brent ha superato un +10%, mentre gli indici statunitensi (Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq) hanno ceduto terreno .

Israele ha dichiarato che “l’operazione continuerà per tutti i giorni necessari” per eliminare la minaccia iraniana alla propria sopravvivenza. Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha affermato:

“Pochi istanti fa, Israele ha lanciato l’operazione Rising Lion, un’operazione militare mirata per contrastare la minaccia iraniana alla sopravvivenza stessa di Israele. Questa operazione continuerà per tutti i giorni necessari a rimuovere questa minaccia. Per decenni i tiranni di Teheran hanno sfacciatamente e apertamente invocato la distruzione di Israele“.

Teheran sotto attacco
Teheran sotto attacco (fonte: Ansa)

Da parte sua, l’Iran ha reagito duramente: il supremo leader Khamenei ha promesso “punizioni severe” mentre gli alleati europei hanno invitato al contenimento.  Gli stessi colloqui sul nucleare, già in crisi, rischiano ora di naufragare.

Israele ha comunicato la natura preventiva dell’atto politico-militare, giustificandolo con un presunto avanzamento pericoloso del programma nucleare iraniano. Le località colpite includono Natanz, Fordo e altri siti chiave di ricerca e arricchimento dell’uranio. Secondo fonti iraniane, gli attacchi hanno causato vittime sia nel campo militare (ufficiali di alto livello e scienziati nucleari) che civile (edifici residenziali) .

Il comando israeliano ha confermato di aver eliminato Hossein Salami, comandante della IRGC, Mohammad Bagheri, capo di stato maggiore e due ricercatori nucleari di rilievo.

L’operazione ha paralizzato il traffico aereo iraniano e portato alla chiusura preventiva dello spazio aereo israeliano, con sirene di allarme in città.

Nonostante Gerusalemme sostenga che l’obiettivo fosse evitare uno scenario nucleare imminente, fonti statunitensi, come il Segretario di Stato Rubio, hanno ribadito che gli Stati Uniti non hanno partecipato e sollevano preoccupazioni per eventuali ritorsioni che potrebbero coinvolgere truppe USA nella regione.

L’evento arriva a ridosso di un voto dell’AIEA (l’agenzia nucleare internazionale), che aveva censurato l’Iran per violazioni nei controlli sugli ispettori, decisione seguita da annunci iraniani di ulteriori arricchimenti e nuovi centrifughe. Le prospettive negoziali, già fragili, appaiono ora compromesse.

Dal punto di vista economico, la reazione sui mercati è stata netta: il petrolio ha registrato il più forte rialzo giornaliero dal maggio 2022 e i futures USA hanno perso tra l’1,5 % e il 1,8 %.

Per quanto riguarda il fronte diplomatico, Israele chiede supporto alle proprie scelte strategiche, mentre l’Iran si appella a risposta militare.

L’operazione “Rising Lion” segna un punto di svolta nell’equilibrio regionale: Israele ha scelto un attacco preventivo, con obiettivi mirati a fermare un rilancio nucleare iraniano. Tuttavia, il rischio immediato riguarda ritorsioni iraniane  e il coinvolgimento diretto o indiretto degli Stati Uniti. Il quadro negoziale sul nucleare è ormai in bilico.

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