Negli ultimi giorni, a Erba, luogo tristemente noto per la strage perpetrata da Rosa Bazzi e Olindo Romano nel dicembre del 2006, sono apparse due sculture a grandezza naturale dei due coniugi. L’opera d’arte, realizzata dall’artista Nicolò Tomaini, si intitola The Lovers e rappresenta Olindo con un arco in mano mentre Rosa è intenta a scoccagli una freccia al centro del petto.
L’autore, sui suoi canali social, ha descritto il significato delle sue controverse sculture: “Quello che interessa è come nella società contemporanea si possa costruire una verità ufficiale, che poi all’occorrenza si può anche decostruire con gli stessi identici strumenti, per rifarla ancora e disfarla, tutte le volte che si vuole.”
Secondo Tomaini infatti, tutta la narrazione del processo e di coloro che sono stati coinvolti, è stata decostruita più volte dai media. “L’assoluto realismo, la veridicità della rappresentazione, sono sostituite dalla riproduzione, curata fin nei minimi dettagli, di Olindo e Rosa, protagonisti indiscussi della vicenda (o meglio della sua narrazione), sottolinea l’azzeramento della separazione tra la realtà, la sua ricostruzione e l’invenzione fantastica; sottolinea che viviamo in un tempo in cui ciò che si percepisce come accadimento, come evento storico, non è diverso dalla simulazione, da una efficace messa in scena.” L’opera prende spunto da una storica opera dell’artista Marina Abramovic, Rest energy,
L’opera di Tomaini arriva nei giorni precedenti all’udienza in cui si decide di una possibile revisione del processo per la strage di Erba, per la quale erano stati condannati Olindo Romano e Rosa Bazzi. I due furono condannati per l’omicidio di Raffaella Castagna, suo figlio Youssef Marzouk, la madre di Raffaella, Paola Galli e della vicina di casa Valeria Cherubini. Unico sopravvissuto al plurimo omicidio fu Mario Frigerio, marito della Cherubini, morto negli anni successivi per una malattia.