Quando il Governo stabilisce una giornata di lutto nazionale per un personaggio pubblico o no, si lavora? La risposta a quest’ultima domanda è sì. Il lutto nazionale prevede l’annullamento degli impegni nell’agenda di Governo mentre, nelle scuole pubbliche, si invita ad osservare un minuto di silenzio. Alcuni negozi potrebbero essere chiusi su libera iniziativa ma, al contrario del lutto cittadino, il lutto nazionale non comporta la sospensione delle normali attività lavorative quotidiane: istituiti scolastici e uffici rimarranno quindi aperti.
Ma cos’è il lutto nazionale e cosa prevede il protocollo? Si tratta di misura stabilita e diffusa più di vent’anni fa, con la circolare dei Consiglio dei Ministri sulle esequie di Stato del 18 dicembre 2002. É il Ministero degli Affari Esteri che comunica la notizia alle ambasciate e ai consolati all’estero, mentre, come già detto, tutte le autorità dello Stato hanno l’obbligo di astenersi da qualsiasi attività pubblica; fanno eccezione solo quelle di beneficenza. Inoltre, tutte le bandiere degli edifici pubblici – sull’intero territorio nazionale e sulle sedi delle rappresentanze diplomatiche – devono essere poste a mezz’asta mentre, quelle interne, accompagnate da due strisce di velo nero a cravatta. Disposizioni, queste, applicate anche per la morte del Cavaliere, nei giorni compresi tra il 12 e il 14 giugno. Si tratta comunque di un’iniziativa che non viene messa in atto esclusivamente per le “morti celebri” ma anche in caso di catastrofi naturali e, in generale, di eventi luttuosi che colpiscano in modo sostanziale il Paese. Recentemente, ad esempio, il lutto nazionale è stato proclamato per le vittime dell’alluvione in Emilia Romagna.
A decidere che per Silvio Berlusconi fosse proclamato lutto nazionale oltre che i funerali di Stato – previsti oggi 14 giugno dalle ore 15:00 presso il Duomo di Milano – è stato il governo Meloni. Un’iniziativa con pochissimi precedenti se consideriamo che, al momento, è accaduto solamente in due casi, ovvero per gli ex presidenti della Repubblica Giovanni Leone e Carlo Azeglio Ciampi. Solitamente infatti – e così è accaduto per Ciriaco De Mita, Giulio Andreotti, Francesco Cossiga e Giovanni Spadolini – vengono indetti solo i funerali di Stato.
La decisione del lutto nazionale – che in Camera e Senato verrà osservato addirittura per una settimana – ha ovviamente scatenato numerose polemiche. Non tutti, infatti, lo considerano un “atto dovuto”, come l’ex ministra Rosy Bindi che, ospite su Rai Radio1 ha dichiarato: “I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano ma il lutto nazionale per una persona divisiva com’è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna“