Non è l’ennesimo capitolo di una battaglia culturale che si perde nella notte dei tempi. La Francia rivuole la scalinata di Trinità dei Monti a Roma perché ritiene di averne la proprietà. Assieme ad altri monumenti presenti nella Capitale.
La scalinata che porta a Piazza di Spagna, ideata dall’architetto Francesco De Sanctis, e costruita tra il 1723 e il 1726, è menzionata in un recente rapporto della Corte dei Conti transalpina che critica la gestione delle cinque chiese francesi sul suolo romano. Alludendo a una cattiva (e oscura) amministrazione di tutto il patrimonio. Che ora vorrebbero sotto la diretta autorità dell’ambasciatore e del ministero francese.
Roma, infatti, ospita cinque chiese francofone e altri 13 immobili nel centro storico, tra cui Villa Medici che si trova proprio “in cima” alla scalinata. E che è amministrata dai ‘Pieux établissements de la France a Rome’, un’istituzione su cui l’autorità è dell’ambasciata di Francia presso la Santa Sede. E la cui attività fa parte di accordi internazionali bilaterali tra la Francia e la Santa Sede.
Quali sono queste chiese? La chiesa di San Francesco a Ripa, la chiesa di Santa Maria dell’Anima, la chiesa di San Claudio dei Francesi a piazza San Lorenzo in Lucina, la chiesa di San Luigi dei Francesi a piazza Navona (contenente il ciclo di San Matteo del Caravaggio) e la chiesa di Trinità dei Monti, appunto. A queste si aggiungono 13 edifici, per un totale di 180 immobili in affitto, uffici, negozi e appartamenti. Valore di mercato? Circa 250 milioni di euro, senza contare generano un reddito di 4,5 milioni di euro (utilizzato per il loro mantenimento).
La Corte dei Conti francese, dunque, considera la scalinata, costruita con fondi francesi, come proprietà francese. Chiedono quindi una conferma del suo status giuridico.
E anche la liberazione, entro il 2026, di quella parte del complesso di Trinità dei Monti (circa tre ettari) dove si trovano anche due scuole pubbliche. Scuole che secondo i magistrati francesi non soddisfano più le condizioni dell’accordo diplomatico originario. Stipulato tra la Francia di Carlo X e Papa Leone XII del 1828.
In sintesi, Trinità dei Monti non sarà impacchettata e spedita in Francia. Ciò che le autorità d’Oltralpe vorrebbero è una gestione diretta del patrimonio francese a Roma, visto che, a loro parere, fino a oggi è stato amministrato in maniera mediocre.