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Home » Attualità » Quante e quali sono le basi NATO in Italia e perché l’allerta è massima ora?

Quante e quali sono le basi NATO in Italia e perché l’allerta è massima ora?

L’Italia ospita numerose basi NATO e USA: ecco perché sono strategiche, cosa contengono e cosa accade se scoppia una guerra.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino23 Giugno 2025
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soldati
Un gruppo di soldati (fonte: Unsplash)
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Dopo l’attacco americano ai siti di produzione di energia nucleare in Iran della scorse ore aumenta è allerta massima per le basi americane in Italia. Sul territorio italiano si trovano circa 120 installazioni NATO o statunitensi, a cui si aggiungono almeno 20 siti segreti soggetti a riservatezza per ragioni di sicurezza. Tali strutture includono basi operative, depositi, radar, antenne e centri di comando, strutturate in accordo con convenzioni bilaterali.

Dall’invasione russa dell’Ucraina, l’Italia ha rialzato il livello di vigilanza. Alcune basi U.S. nella Penisola, tra cui Aviano, hanno alzato lo stato di allerta a Threat Level Charlie, in risposta a «intelligence su possibili azioni terroristiche o attacchi».

soldato con casco in testa
Soldato con casco in testa (fonte: Unsplash)

Ecco le strutture di maggiore rilievo, ordinate da nord a sud, gestite o condivise da Italia, NATO e USA.

  • Aviano (Friuli‑Venezia Giulia) – Base aerea USAF, ospita il 31st Fighter Wing con F‑16. È sede di bombe nucleari B61 nell’ambito dello schema di nuclear sharing. In questo periodo, è sotto Threat Level Charlie
  • Ghedi (Lombardia) – Aeroporto militare italiano ma con forte presenza US. Qui sono custodite fino a 40 testate atomiche B61.
  • Vicenza – Caserma Ederle e Caserma Del Din (Veneto) – Ospitano la 173rd Airborne Brigade e altre unità dell’esercito USA, incentrate su prontezza e logistica.
  • Camp Darby (Toscana – Pisa/Livorno) – Servizi logistici, deposito munizioni e centro di rifornimento strategico USA in Europa.
  • Poggio Renatico (Emilia-Romagna) – Centro radar avanzato della NATO, con comando COFA/CAOC, per il controllo dello spazio aereo.
  • La Spezia (Liguria) – Centro di ricerca NATO per attività scientifiche e tecniche.
  • Roma – Cecchignola – Base italiana con collaborazioni NATO; ospita Il NATO Defense College (NDC) è una scuola militare internazionale della NATO.
  • Napoli – Lago Patria, Gricignano, Carney Park (Campania) – Qui si trova il comando Joint Force Command Naples, la Sesta Flotta USA e supporto logistico per la marina e i Marines.
  • Gaeta (Lazio) – Porto della Sesta Flotta USA; ospita la nave ammiraglia USS Mount Whitney.
  • Taranto (Puglia) – Centro NATO per il Southern Operational Centre, supporto alle forze navali.
  • Sigonella (Sicilia): base di riferimento per droni MQ‑4C/Triton e Global Hawk, centro NATO AGS e Naval Air Station.
  • Trapani‑Birgi (Sicilia): pista e strutture ausiliarie per operazioni aeree.
  • Augusta Bay (Catania, Sicilia) – Porto NATO/USA per supporto logistico navale.

L’Italia, dunque, rappresenta un pilastro essenziale nel sistema difensivo NATO, soprattutto per la sua posizione geografica cruciale nel Mediterraneo. In caso di guerra su scala NATO, le basi statunitensi e NATO in Italia sarebbero bersagli cruciali, e l’Italia assumerebbe un ruolo attivo nella risposta militare, come previsto dai trattati. Il coinvolgimento sarebbe inevitabile, anche se modulato dalle decisioni parlamentari.

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