La Setta del Digiuno in Kenya continua a mietere vittime. Il capo del culto, Paul Mackenzie, un predicatore, aveva radunato i suoi fedeli, invitandoli alla preghiera e all’astinenza dal cibo allo scopo di poter incontrare Gesù in paradiso. Un suicidio di massa pianificato da gennaio, che includeva bambini, donne e infine, gli uomini. Lui però non digiunava. Il vero scopo della Setta del Digiuno potrebbe il traffico di organi. Le autorità hanno dichiarato che sono 403 le persone trovate morte e 95 quelle trovate ancora vive nel terreno dove opera il culto, nella foresta di Shakahola, a ovest di Malindi.
Paul Mackenzie, leader della setta, ha 50 anni ed è il leader della Good News International Church, un gruppo religioso di ispirazione cristiana evangelica, fondato nel 2000 insieme a una donna, Ruth Kahindi. I due poi si divisero e MacKenzie fondò una nuova chiesa a Malindi, manifestando idee sempre più estreme ed iniziò ad imporre ai suoi seguaci di non mandare i figli a scuola e non farsi visitare dai medici, ma fondò una struttura scolastica e disse che poteva guarire le persone, ovviamente dietro retribuzione. MacKenzie è in carcere dallo scorso aprile insieme ad altre 36 persone, con l’accusa di istigazione al suicidio, ma si indaga anche sulla responsabilità diretta in alcune morti, dato che i risultati di alcune autopsie sui corpi hanno rivelato segni di soffocamento e strangolamento. Le operazioni di recupero dei corpi proseguiranno nei prossimi giorni.
Secondo l’Agenzia di Stampa Francese, inoltre, dietro la Setta del Digiuno potrebbe nascondersi la piaga del traffico di organi. A quanto pare, infatti, a numerosi cadaveri sarebbero stati rimossi gli organi. Secondo gli investigatori, la leadership della setta potrebbe essere coinvolta in un traffico di organi. “I rapporti post-mortem hanno stabilito parti mancanti del corpo in circa cento cadaveri che sono stati riesumati in queste settimane” ha spiegato Martin Munene, ispettore di polizia, in una dichiarazione giurata presso un tribunale di Nairobi. L’ispettore ha proseguito: “Si ritiene che il commercio di organi del corpo umano sia stato ben coordinato coinvolgendo diversi attori”.
Dopo che oggi la polizia ha riesumato altri dodici corpi di seguaci della Setta del Digiuno, il computo totale delle vittime ha raggiunto il numero di 403 morti. I corpi sono stati trovati in fosse comuni nella foresta di Shakaola, nell’entroterra costiero del paese. Ad averlo reso noto è stato il comandante regionale della polizia, Rhoda Onyancha.