Dopo giorni di polemiche, critiche feroci, come quelle della criminologa Roberta Bruzzone, e un silenzio assordante, Tatiana Tramacere ha deciso di parlare. La 27enne di Nardò, protagonista di una vicenda che ha tenuto l’Italia con il fiato sospeso per undici giorni, ha affidato le sue prime parole pubbliche alla trasmissione Chi l’ha visto?, che manderà in onda l’intervista integrale nella puntata di questa sera, 10 dicembre.
“Chiedo scusa a tutti: alla mia famiglia, alle forze dell’ordine, a ogni cittadino di Nardò“.
Una frase breve ma significativa, che rappresenta il primo tentativo della giovane di fare i conti con le conseguenze del suo allontanamento volontario. Le scuse arrivano dopo settimane di tensione, mobilitazione di soccorritori e un’ondata di indignazione che ha travolto i suoi profili social.
Tatiana era scomparsa il 24 novembre dalla sua abitazione. Per undici giorni di lei non si è saputo nulla: familiari, amici, volontari e forze dell’ordine hanno setacciato la zona, temendo il peggio. Le ricerche si sono concluse il 4 dicembre, quando la polizia ha trovato la 27enne nascosta nella mansarda dell’amico Dragos Ioan Gheormescu, a pochi metri dalla sua casa. In buone condizioni fisiche e consapevole, secondo gli inquirenti si è trattato di un allontanamento volontario.
La ricostruzione dei fatti ha scatenato un’ondata di critiche senza precedenti. Migliaia di persone hanno accusato Tatiana di aver inscenato tutto, mobilitando inutilmente risorse pubbliche e causando sofferenza ai propri cari. I suoi profili social sono diventati un vero e proprio tribunale pubblico, con commenti durissimi e minacce che l’hanno costretta a prendere una decisione drastica.
La giovane ha infatti chiuso completamente il suo account Instagram, sia quello principale sia quello con il nickname “cacciatrice di emozioni”. Facebook rimane tecnicamente attivo, ma solo perché non ha cancellato i vecchi post: la pagina continua però ad essere sommersa da commenti negativi. Gli oltre 9 mila follower che la seguivano hanno trasformato i suoi spazi digitali in un luogo di accuse e risentimento.
Dal ritrovamento, la 27enne si è chiusa nella sua abitazione di Nardò, evitando qualsiasi contatto con l’esterno. Secondo quanto riferito dai familiari, Tatiana non avrebbe ancora fornito spiegazioni precise sul motivo del suo gesto. La famiglia ha scelto di proteggerla, escludendo per ora qualsiasi ipotesi di denuncia nei confronti di Dragos Ioan Gheormescu.
Il cellulare dell’amico che l’ha tenuta nascosta rimane sotto sequestro, in attesa che la Procura di Lecce completi tutti gli accertamenti necessari. Le versioni fornite dai due sembrano coincidere e confermare la natura volontaria dell’allontanamento, ma gli inquirenti vogliono chiarire definitivamente ogni aspetto della vicenda prima di decidere se archiviare il caso o procedere con eventuali contestazioni.



