Mario Magnotta è il protagonista del più celebre scherzo telefonico italiano di sempre. Questo verace bidello dell’Aquila alla fine degli anni Ottanta diventò un fenomeno di cultura sotterraneo attraverso una sorta di viralità pre-internet. La sua storia ha anticipato di decenni l’era degli influencer e dei social media, trasformando un uomo comune in un’icona involontaria della comicità italiana. E ora la sua città gli rende omaggio con un murale.
Tutto ebbe inizio nel 1987, quando Mario Magnotta, bidello presso l’Istituto Tecnico Commerciale Luigi Rendina dell’Aquila, si era da poco separato dalla moglie, la quale aveva portato con sé una lavatrice San Giorgio acquistata nel 1981. Magnotta aveva un secondo lavoro: aiutava nelle consegne Lello Panarelli in un negozio di antiquariato in via Sassa, nel centro storico dell’Aquila.
Antonello De Dominicis e Maurizio Videtta, ex studenti dell’istituto che già avevano perpetrato vari scherzi ai danni del bidello, iniziarono a telefonargli spacciandosi per diversi personaggi e facendo credere al Magnotta di non aver perfezionato l’acquisto della lavatrice.
Al povero Magnotta venne fatto intendere che il contratto sottoscritto per comprare la lavatrice prevedeva, suo malgrado, l’acquisto di una lunga serie di altri elettrodomestici. Le clausole aumentavano e si andò avanti per un mese, tuttavia i due studenti registrarono solo le ultime quattro telefonate nelle quali la vittima degli scherzi si alternava costantemente tra convenevoli del caso ed espressioni triviali in dialetto aquilano, esasperato dalla vicenda. Tra le uscite più memorabili, la leggendaria “Mi iscrivo ai terroristi”. Tutta Italia ascoltò il frutto di quello scherzo rendendo Mario Magnotta personaggio noto (suo malgrado).
Negli anni ’80, in anticipo sui compact disc, le registrazioni audio degli scherzi cominciarono a circolare in forma artigianale, su audiocassetta, diffondendosi ovunque in modo del tutto spontaneo. Attraverso il passaparola e la circolazione di musicassette con le registrazioni delle telefonate, principalmente tra i giovani, nacque un mito vero. Insomma, prima dei video virali, che oggi sono all’ordine del giorno, Magnotta fu icona.
Un fenomeno di comunicazione popolare che ha attraversato generazioni, facendo di Magnotta il simbolo inconsapevole della comicità involontaria e della viralità analogica. Successivamente Magnotta diventò un vero personaggio mediatico, partecipando a trasmissioni televisive e in diversi salotti tv.
L’Aquila ha dedicato un evento alla figura di Mario Magnotta con il titolo “Magnotta: viralità spontanea che anticipa l’era degli influencer”, promosso dall’Associazione Culturale 3.33. Ospite d’onore, Romina Magnotta, figlia di Mario, insieme a figure del mondo istituzionale, culturale e accademico. La giunta comunale ha autorizzato la realizzazione di un murale dedicato a Magnotta a Colle Sapone, dove ci sono le scuole, opera dell’artista aquilano Daniele Gottastia.