La bandiera arcobaleno, simbolo universale della comunità LGBTQIA+, nacque nel 1978 dalla creatività di Gilbert Baker, un artista e attivista americano nato nel Kansas il 2 giugno 1951. La sua storia inizia a San Francisco, epicentro del movimento per i diritti gay degli anni Settanta, dove Baker si trasferì dopo il servizio militare nell’Esercito degli Stati Uniti dal 1970 al 1972.
Durante questi anni Baker incontrò e strinse amicizia con il politico e attivista Harvey Milk, che sarebbe diventato il primo funzionario apertamente gay eletto in California. Fu proprio Harvey Milk a commissionare a Baker la creazione di un simbolo per la comunità gay, spingendolo a sviluppare quello che sarebbe diventato l’emblema del Pride mondiale.
La bandiera arcobaleno originale fu dipinta a mano da Baker e sventolò per la prima volta a San Francisco nella marcia del Gay pride del 25 giugno 1978. Queste prime versioni furono lanciate per la parata del Gay Freedom Day di San Francisco ed erano state cucite a mano da Baker e da un team di volontari.

Quando la bandiera arcobaleno sventolò per la prima volta, le strisce colorate erano otto, ognuna con un significato specifico per Gilbert Baker. I colori simboleggiavano aspetti della filosofia New Age: rosa (sessualità), rosso (vita), arancione (salute), giallo (luce del sole), verde (natura), turchese (arte), blu (serenità), viola (spirito).
Dopo il 27 novembre 1978, con l’assassinio del consigliere comunale Harvey Milk, la richiesta della bandiera arcobaleno aumentò notevolmente. Per soddisfare le richieste, la Paramount Flag Company iniziò a vendere una versione della bandiera in stoffa consistente in sette strisce.
A causa di problemi di reperibilità dei colori, le strisce rosa e turchese furono rimosse e l’indaco fu sostituito dal blu di base. Da otto colori si passò a sei, creando la versione canonica attuale con rosso, arancione, giallo, verde, blu e viola.
In un’intervista del 2015 rilasciata alla CNN, Baker rivelò la logica alla base del design:
“Avevamo bisogno di qualcosa per esprimere la nostra gioia, la nostra bellezza, il nostro potere. E l’arcobaleno lo ha fatto“.
La scelta dell’arcobaleno non fu casuale: rappresentava la diversità, l’inclusione e la speranza della comunità LGBTQ+.
Gilbert Baker è morto nel 2017 all’età di 65 anni nella sua casa di New York, lasciando un’eredità fortissima ancora oggi.