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Home » Cultura » Cosa sono i Cold Case e quali sono i più noti in Italia

Cosa sono i Cold Case e quali sono i più noti in Italia

Scopriamo cosa si intende per Cold Case e quali sono quelli più noti in Italia, anche quelli che poi sono stati risolti.
Tiziana MorgantiDi Tiziana Morganti7 Agosto 2024
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Simonetta Cesaroni
Simonetta Cesaroni (fonte: Vanity Fair)
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Gli appassionati di letteratura e serie crime sanno perfettamente cosa s’intende con la dicitura “Cold Case”. Anzi, spesso e volentieri sono proprio questi, il più delle volte, il centro stesso della narrazione. I così detti casi freddi, ossia, quelli mai risolti, però, non fanno parte solamente della finzione ma vanno a definire una parte molto importante all’interno dell’evoluzione investigativa. I Cold Case, infatti, sono quei delitti che, pur non avendo raggiunto una soluzione, sono talmente gravi da non andare mai in prescrizione.

Grazie a questo particolare, dunque, è possibile riaprirli anche a distanza di vent’anni se si presentano nuove prove e, soprattutto, se tecniche scientifiche avanzate permettono di rintracciare connessioni e riscontri non deducibili prima.

Un compito, questo, affidato all’Unità delitti insoluti, che, dal 2009,  coordina le indagini su casi rimasti irrisolti in una collaborazione tra polizia scientifica e squadre operative. In tutti questi anni, dunque, sono state riaperte le indagini su ben 30 casi, giungendo ad una soluzione per 17 di questi. 

Tra i delitti irrisolti figurano l’omicidio di Katty Skerl, il caso Montesi, che appassionò l’Italia degli anni ’50. E anche il delitto di Arce, dove a perdere la vita fu la giovanissima Serena Mollicone. Rientra nella categoria dei Cold Case anche la sparizione del giornalista Mauro De Mauro, rapito da Cosa Nostra e mai più ritrovato.

Il delitto di via Poma, il Cold Case più noto

Simonetta Cesaroni
Simonetta Cesaroni (fonte: Il Messaggero)
Tra I Cold Case italiani più drammaticamente noti c’è, senza, ombra di dubbio, quello conosciuto come il delitto di via Poma. Il 7 agosto 1990, Simonetta Cesaroni viene trovata morta negli uffici dell’A.I.A.G, società per la quale aveva iniziato a lavorare come contabile, con 29 coltellate. All’epoca i primi risultati ottenuti attraverso il DNA avevano fatto concentrare i sospetti su Raniero Busco, allora fidanzato della vittima. L’uomo, però. viene assolto con formula piena il 27 aprile 2012. Altro nome coinvolto nel caso, poi, è anche quello di Mario Vanacore, imprenditore e figlio di Pietrino , il portiere dello stabile.
La Pubblico Ministero Gianfederica Dito, però, ha chiesto l’archiviazione del caso, ritenendo l’inchiesta “Fondata su una serie di ipotesi e suggestioni che, in assenza di elementi concreti di natura quantomeno indiziaria, non consentono di superare le forti perplessità sulla reale fondatezza del quadro ipotetico tracciato“.  Ad oggi, dunque, nessun passo avanti è stato fatto in modo effettivo e si attende la soluzione di un caso entrato nella cultura popolare genando diverse ipotesi. Una di questa, ad esempio, considera il coinvolgimento di Marco Bergamo, il così detto mostro di Bolzano, nella morte di Simonetta.

I casi risolti

Per un cold case ancora senza colpevole, però, altri hanno trovato la loro soluzione. Tra questi c’è sicuramente il così detto Delitto dell’Olgiata. I fatti risalgono al 10 luglio 1991 quando la contessa Alberica Filo della Torre viene trovata senza vita proprio nella sua villa. Nonostante tutte le indagini e le varie ricostruzioni, però, per oltre vent’anni non si è riusciti ad arrivare al nome del colpevole.

Almeno fino al 2011, momento in cui c’è stata finalmente una svolta. Il test del DNA, infatti, riesce ad incastrare in modo incontrovertibile Manuel Winston, che aveva lavorato come cameriere nella villa. L’uomo, poi, confessa il delitto il 1 aprile 2011 e viene condannato a 16 anni di reclusione.

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