Conteso da Lisbona e Padova (e anche da Forlì), Sant’Antonio è una figura particolarmente amata e venerata. Specialmente nel giorno in cui si celebra il suo nome, ovvero il 13 giugno, data della morte del santo. Ad Antonio da Padova, nato come Fernando de Bulhoes è dedicato un culto molto partecipato. Non solo nelle sue città, ma in tutto il mondo. A Lamezia Terme, comune in provincia di Catanzaro, per esempio, il 13 giugno si vestono i bambini di pochi mesi con la tonaca del frate, solo per citare una tradizione. Tuttavia, esistono numerose preghiere dedicate in particolare a due poteri specifici del santo: quello di far trovare marito alle donne nubili. E di recuperare oggetti persi. Partiamo da questa seconda opzione.
Il rito per trovare le cose smarrite
Se avete perduto qualcosa a cui tenevate, allora dite la preghiera “Si Quaeris Miracula”. Si tratta di un’invocazione composta da fra Giuliano da Spira nel 1233.
All’abbisogna (un oggetto o un documento da ritrovare o una risposta che attendete con ansia) recitate la preghiera e aspettate il segno.
“Si quaeris miracula mors, error, calamitas, dæmon, lepra fugiunt, ægri surgunt sani. Cedunt mare, vincula, membra, resque perditas petunt, et accipiunt juvenes, et cani. Pereunt pericula, cessat et necessitas; narrent hi, qui sentiunt, dicant Paduani“.
Traduzione
“Se cerchi i miracoli, la morte, l’errore, la calamità e il demonio sono messi in fuga, gli ammalati divenir sani. Il mare si calma, le catene si spezzano; ritrovano le cose perdute i giovani ed i vecchi. S’allontanano i pericoli, scompaiono le necessità; lo attesti chi ha sperimentato la protezione del Santo di Padova“.
Il rito per trovare fidanzato
Leggenda narra che Sant’Antonio fosse il santo delle zitelle. Si dice che, nei paesi ispanici, le ragazze in cerca di marito pregassero con il santino di Antonio all’ingiù, affinché si svegliasse e potesse aiutarle. Aggiungendo a questo una preghiera specifica
“Fa che io sia realista, fiduciosa, degna e gioiosa fa che trovi un fidanzato che mi piaccia, che sia lavoratore, virtuoso e responsabile“.
In Brasile, invece, dove religione e paganesimo si sono fusi, i riti di Sant’Antonio sono più complicati. A Barbalha Cearà le nubili festeggiano davanti alla statua del santo, affiancata dal “pau da bandeira”. Si tratta di un palo che richiama l’organo sessuale maschile (proprio come avviene durante il Beltane celtico) e che viene trasportato in corteo da almeno 150 uomini. Le donne in cerca di fidanzato devono strofinarlo almeno 10 volte.
Chi era Sant’Antonio
Fernando de Bulhoes nasce a Lisbona nel 1195, in una ricca casa dell’Alfama. Viaggia a lungo per il mondo (per questo è anche il santo dei viaggiatori) dopo essere diventato un frate francescano. Nei suoi lunghi soggiorni all’estero arriva anche in Africa, dove si ammala. Decide così di tornare in Portogallo, la ma traversata naufraga a Messina. Antonio risale l’Italia, conosce Francesco ad Assisi, si ferma a Forlì per qualche tempo, predica nel sud della Francia e infine arriva a Padova, per la precisione a Camposampiero, dove muore il 13 giugno 1231.