Il Premio Strega è uno dei riconoscimenti letterari più prestigiosi d’Italia. Nato nel 1947, deve il suo nome al celebre liquore, prodotto dall’azienda Strega Alberti di Benevento, fondata nel 1860. La connessione tra il premio letterario e il liquore non è casuale. Guido Alberti, proprietario dell’azienda, e sua moglie Maria Bellonci, scrittrice e intellettuale, furono i fondatori del premio, nato dall’esperienza di un gruppo di intellettuali riuniti nel circolo letterario “Amici della domenica”. L’idea era di promuovere la narrativa italiana nel Dopoguerra, un periodo di rinascita culturale per l’Italia.
E per farlo si trovò come “gancio” il liquore, caratterizzato dal suo colore giallo intenso e da un sapore complesso derivante da 70 erbe e spezie, tra cui zafferano e menta. Un simbolo della tradizione campana. Così come simbolico è il nome, Strega, scelto non solo per omaggiare l’azienda di famiglia, ma anche per il fascino evocativo del termine, che richiama il folklore e la tradizione. La leggenda vuole che il liquore stesso sia ispirato alle storie delle streghe di Benevento, figure mitologiche legate al culto pagano e alla tradizione popolare campana.
Negli anni, il Premio Strega si è affermato come un punto di riferimento per la letteratura italiana, premiando opere di autori come Cesare Pavese, Alberto Moravia, Elsa Morante e, più recentemente, Edoardo Albinati e Donatella Di Pietrantonio.
La cerimonia di premiazione, che si tiene tradizionalmente al Ninfeo di Villa Giulia a Roma, è un evento culturale di grande richiamo, seguito da lettori e addetti ai lavori. L’edizione del 2023 è in qualche modo passata alla storia per la famigerata gaffe dell’allora ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che, di fatto, ammise davanti a un’esterrefatta Geppi Cucciari di non aver letto nessuno dei libri in concorso. L’anno successivo disertò.
Evidentemente, però, gli organizzatori non hanno grande fortuna con il Dicastero in questione, perché quest’anno il neo ministro Giuli non ci sarà. A Berlino per partecipare a una serie di incontri bilaterali ha detto:
“Registro il fatto che sono stato invitato alla serata del premio Strega, sono stati carinissimi, però non ho ricevuto nessun contatto e nessun libro. È un po’ curioso che uno debba andare alla serata del Premio Strega non avendo ricevuto i libri per cui si organizza la serata. Ciò detto la battuta, perché tale è, è: si vede che mi considerano un ‘nemico della domenica’. La serata sarà bella lo stesso. Magari un po’ meno divertente, senza Geppi Cucciari e Alessandro Giuli“.