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Home » Cultura » La storia della Beata Vergine di San Luca a Bologna, simbolo di una città in festa

La storia della Beata Vergine di San Luca a Bologna, simbolo di una città in festa

La Madonna di San Luca: dalla leggenda bizantina al portico più lungo del mondo. Un racconto di fede e tradizione a Bologna.
Tiziana MorgantiDi Tiziana Morganti24 Maggio 2025
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L'interno del Santuario della Beata Vergine di San Luca
L'interno del Santuario della Beata Vergine di San Luca (fonte: Santuario San Luca/foto Eleonora Trovato)
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È uno dei simboli religiosi e culturali più amati dai bolognesi, una presenza costante che osserva la città dall’alto dei colli: la Beata Vergine di San Luca. La sua storia attraversa secoli di devozione, miracoli, leggende e arte, rendendo il santuario omonimo uno dei luoghi più emblematici non solo della città, ma dell’intera Emilia-Romagna.

Le origini del culto risalgono al XII secolo, quando una monaca greca porta a Bologna un’icona della Madonna, secondo la tradizione proveniente da Costantinopoli. L’immagine, ritenuta miracolosa, viene affidata al monastero di Santa Maria della Guardia, situato sul Colle della Guardia, a circa 300 metri di altitudine. Proprio lì, nel 1194, è costruita la prima chiesa per custodire la sacra immagine, dando inizio a un legame profondo e duraturo tra la città e la Vergine.

Nel corso dei secoli, la devozione popolare si consolida grazie a numerosi eventi ritenuti prodigiosi. Tra questi, uno dei più noti è quello del 1433. Durante un lungo periodo di piogge, il Senato bolognese decide di portare in processione l’icona della Madonna in città. Poco dopo, le piogge cessano improvvisamente, alimentando la fama miracolosa dell’immagine. Da allora, ogni anno, la processione viene ripetuta nel mese di maggio, con la discesa dell’icona in città e la sua permanenza nella Cattedrale di San Pietro per circa una settimana.

Dettaglio Icona Beata Vergine di San Luca
Dettaglio Icona Beata Vergine di San Luca (fonte: Musei Italiani)

L’attuale santuario, costruito tra il 1723 e il 1757 su progetto di Carlo Francesco Dotti, è uno degli esempi più suggestivi di architettura barocca in Italia. La cupola, visibile da gran parte della città, domina il paesaggio bolognese. All’interno, l’ambiente è sobrio ma solenne, pensato per accogliere i pellegrini e valorizzare la preziosa icona, esposta sull’altare maggiore.

A rendere unico il percorso, poi, è il celebre portico, il più lungo del mondo: 3.796 metri coperti da 666 arcate che collegano Porta Saragozza al colle. Questo è stato costruito tra il 1674 e il 1793 per proteggere i fedeli durante la salita, in particolare durante la processione annuale. Oggi il portico non è solo un simbolo religioso, ma anche un itinerario culturale e sportivo molto amato da residenti e turisti.

Quest’anno la processione della Madonna di San Luca, in programma oggi alle 18.00, coincide con il fischio d’inizio di Bologna-Genoa, valida per l’ultima giornata di campionato. Un pomeriggio ad alto rischio ingorgo, dunque, per una città in festa anche per la recente vittoria della Coppa Italia contro l’Inter. Lo Stadio infatti si trova a pochi passi dall’inizio del percorso che porta al Santuario.

 

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