Il tema del libro postumo di Michela Murgia, Dare la vita è la genitorialità in tutte le sue forme. Nel volume, che sarà pubblicato da Rizzoli il prossimo 9 gennaio, la scrittrice e attivista sarda, morta lo scorso 10 agosto all’età di 51 anni, sono raccolte una serie di riflessioni sull’essere genitori e più in generale sulla famiglia.
Si tratta di testi scritti proprio negli ultimi giorni di vita dell’autrice, che fanno luce sulla sua concezione dei legami familiari non tradizionali. Ovvero di tutte quelle relazioni tra persone che sono fortissime e viscerali anche senza vincoli di sangue. La stessa Murgia aveva definito la sua come una Queer Family, che si riferisce a quei rapporti che sono famiglia. Indipendentemente dal DNA.
Non è un caso che il libro sia stato curato da Alessandro Giammei, che si è definito “figlio d’anima” di Murgia Assieme a Raphael Luis, Francesco Leone e Michele Anghileri. “È un libro toccante, sulla famiglia. Doveva essere solo sulla gestazione per altri. Ed è diventato un libro più profondo sul senso della genitorialità e parentela“, ha detto Giammei all’Ansa.
Giammei è stato parte integrante della grande festa celebrata a luglio 2023 in onore delle nozze tra Michela Murgia e Lorenzo Terenzi. Cerimonia sui generis in cui Murgia indossava un vestito di Maria Grazia Chiuri con ricamata in rosso la scritta God Save The Queer.