Il nome di Mirella Gregori è da sempre associato a quello di Emanuela Orlandi, anche se la sparizione della ragazza, avvenuta il 7 maggio del 1983, non ha avuto la stessa eco mediatica del caso Orlandi, datato 22 giugno 1983. A quarantuno anni dal fatto, Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella, ha spiegato che possono esserci delle novità importanti. In particolare sul ruolo di Sonia De Vito, mai del tutto chiarito, nonostante le segnalazioni della famiglia Gregori. Di questo e altro parlerà giovedì prossimo davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulle scomparse di Gregori e di Emanuela Orlandi. “Ripongo molta fiducia e speranza in questa Commissione. Possiamo per la prima volta far mettere nero su bianco tutto quello che abbiamo passato e scoperto in questi 41 anni“, ha detto in un’intervista a Cusano TV.
Maria Antonietta spiega che nei giorni precedenti alla sparizione tutta la famiglia fosse pedinata. Qualcuno, insomma, aveva meticolosamente studiato il rapimento. “Il giorno prima della scomparsa, durante la festicciola che mio padre e mia madre organizzarono per celebrare la ristrutturazione del nostro bar, due sconosciuti di carnagione olivastra e tratti nordafricani tentarono di fotografare Mirella. Sicuramente non erano italiani. Mia mamma se ne accorse e li allontanò in malo modo. È chiaro che l’avevano seguita e puntata“.
Cosa c’entra allora Sonia De Vito? La ragazza era la migliore amica di Mirella e la sua famiglia era proprietaria di un bar su via Nomentana. Un giorno, a un mese dalla scomparsa di Gregori, avrebbe detto: “Lui ci conosceva, come ha preso Mirella poteva prendere anche me“. Quelle parole sono state ascoltate da un testimone, un agente dei servizi segreti sostiene Maria Antonietta, che però non è mai stato contattato dagli inquirenti.
Secondo lei: “Si tratta della stessa figura ambigua che si presentò dai miei genitori per chiedere se volevano essere rappresentati dall’avvocato Gennaro Egidio. Lo stesso legale della famiglia Orlandi. Ecco perché mi auguro che la Commissione parlamentare convochi anche Sonia De Vito per chiederle come andarono realmente le cose quel giorno“.