Dal 2 luglio 1947 Roswell, una cittadina piuttosto isolata nel New Messico, è diventato il luogo preferito dagli UFO, o, almeno per chi spera di avvistarne uno. Una fama che si deve ad un evento particolare che, a distanza di molto tempo, genera ancora curiosità.
Sembra, infatti, che un oggetto volante non identificato (questo è ciò che vuol dire UFO) sia caduto in un ranch. L’incidente non genera nessun tipo di danni e nemmeno dei feriti. Nonostante questo, però, tutto sembra essere particolare e misterioso.
Il proprietario della tenuta è William Ware Mac Brazel che, il giorno successivo, ritrova lamiere, asticelle di legno e brandelli di lattice. Immediatamente contatta lo sceriffo che arriva sul posto insieme ad un militare. La sua presenza, più il prelievo di alcuni reperti per essere esaminati, fa spargere immediatamente una voce allarmante: un disco volante si è schiantato al suolo. Una notizia che si fa sempre più consistente insieme al racconto di alcuni presunti avvistamenti nei giorni precedenti il 2 luglio.
Per contrastare la situazione che sta dilagando, dunque, il 9 luglio la notizia del ritrovamento di un UFO viene categoricamente smentita dal governo. Nonostante questo, però, in molti sono convinti che si tratti di un depistaggio e di un insabbiamento di notizie. Ma qual è la verità sul caso Roswell?
Il pallone sonda
I rottami ritrovati nel terreno di Brazel vengono spediti a Dallas per essere esaminati con maggior attenzione. Qui, dunque, si arriva alla conclusione che si tratti di un pallone sonda. Questi, nello specifico, diveniva utilizzati in quel periodo dalle stazioni meteorologiche per rilevare velocità e direzione dei venti ad alta quota. Questa versione dei fatti, però, non convince completamente l’opinione pubblica. Per placare gli animi, dunque, i giornali decidono di pubblicare le immagini dei resti. A quel punto tutto il fervore creato intorno all’evento si spegne e non si parlerà più di quanto accaduto in quella notte misteriosa fino agli anni ottanta. Periodo in cui la tematica UFO viene ripresa in modo ancora più intenso.
L’autopsia dell’alieno
Nel corso degli anni diverse persone si sono dedicate ad indagare cosa sia successo effettivamente Roswell e se le dichiarazioni rilasciate dal governo rispondessero al vero oppure no. Materiale che è stato al centro di articoli e libri di approfondimento sulla questione e che, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, ha generato nuova attenzione a causa di un video scioccante. Si tratta di un filmato in cui viene mostrata l’autopsia di un alieno, trovato all’interno dell’astronave dopo l’incidente di Roswell.
Tutto parte dalla decisione di un produttore musicale inglese, Ray Santilli, che tra il 1993 e il 1994 vola a Cleveland per acquistare dei video d’epoca di Elvis Presley da Jack Barnett, un operatore che fece delle riprese di un giovane Elvis. Barnett gli propone anche un video segretissimo, girato a Roswell nel 1947, in cui si vede l’autopsia di un alieno.
Santilli coglie l’opportunità e compra il nastro, vendendolo alle televisioni di mezzo mondo. In realtà successivamente si scopre che si trattava di un falso messo in circolazione dallo stesso Santilli. In realtà, il video di Barnett c’era ed era “vero”, anche se l’usura del tempo lo aveva praticamente cancellato. A quel punto Santilli ha rigirato l’autopsia in maniera identica a quella fatta dall’operatore.