Chi era l’uomo che indossava una maschera di ferro e viveva rinchiuso prima nel Forte di Pinerolo e poi nella Bastiglia? Questo enigma, nato nel XVII secolo, continua a intrigare storici, scrittori e appassionati di misteri. Nonostante secoli di ricerche e teorie, però, la sua identità rimane avvolta nel mistero. Le prime notizie sull’Uomo dalla Maschera di Ferro risalgono alla fine del XVII secolo, quando si diffonde la voce di un prigioniero di alto rango, rinchiuso in una fortezza francese e costretto a indossare una maschera di ferro per nascondere il volto.
A parlarne è il filosofo Voltaire, nel suo “Secolo di Luigi XIV”, fornendo dettagli suggestivi sulla vita del prigioniero. Si trattava di un uomo di nobile aspetto, trattato con ogni riguardo, ma costretto a una solitudine totale. Voltaire viene a conoscenza dell’esistenza di questa misteriosa figura quando si trova imprigionato alla Bastiglia nel 1717. A raccontare alcuni particolari sono proprio le guardie che, in passato, lo avevano sorvegliato.
Incuriosito dalla vicenda. il filosofo decide d’indagare sull’identità dell’uomo una volta uscito dalla prigione. Ed è così che scopre la morte improvvisa di questo detenuto avvenuta il 19 novembre del 1703. La salma doveva essere stata sepolta presso il cimitero di Saint Paul des Champs a Parigi sotto il falso nome di Marchiergues o Marchioly. Alle esequie aveva assistito solo il Governatore della Bastiglia, Bénigne Dauvergne de Saint-Mars che, in tutti i suoi spostamenti era sempre stato seguito dal prigioniero. Un particolare, questo, quanto meno bizzarro come alcuni particolari successivi alla sua scomparsa. Il medico della Bastiglia, infatti, dichiara la morte di un uomo di 60 anni mentre i dati dell’inumazione registrano ben 15 anni di meno.
Inutile dire che tutte le indagini di Voltaire non portarono ad alcuna soluzione. Anzi, nel corso del tempo, il mistero intorno a questa figura si è fatto sempre più fitto ed ha dato adito a diverse supposizioni. Una delle più accreditate e romanticamente sostenute anche dalla letteratura vuole come protagonista un ipotetico fratello gemello del Re Luigi XIV. Una teoria che, però, viene confutata dalle consuetudini del parto nelle case reali. In quei tempi, infatti, una regina era obbligata a dare alla luce i propri figli di fronte ad un manipolo di spettatori selezionati tra le più grandi casi nobiliari di Francia e i frequentatori di palazzo.
Questo vuol dire che sarebbe stato veramente difficile nascondere una nascita gemellare. Un’altra teoria, invece, vede nascondersi dietro la maschera addirittura il padre naturale del re. Questo sarebbe stato selezionato all’interno di una nobile famiglia borbonica e assoldato da Luigi XIII, diventato impotente, per garantire una discendenza al trono. Qualunque sia la verità, comunque, è assodato che l‘uomo imprigionato custodiva un segreto potenzialmente pericoloso per l’autorità monarchica e si trattava di qualcuno facilmente riconoscibile. Per questo motivo il suo volto è stato celato dietro una maschera di ferro fino al giorno della sua morte e, forse, anche oltre.