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Home » Cultura » Ferragosto, la festa che Augusto inventò per farci smettere di lavorare (e bere di più)

Ferragosto, la festa che Augusto inventò per farci smettere di lavorare (e bere di più)

Ecco la lunga storia del Ferragosto, la festa dell'estate che risale ai tempi dell'antica Roma imperiale e di... Augusto.
Enza CasalinoDi Enza Casalino15 Agosto 2025Aggiornato:15 Agosto 2025
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palla gonfiabile in piscina
palla gonfiabile in piscina (fonte: Unsplash)
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Ferragosto è la festa dell’estate per eccellenza. La celebriamo tutti, ma forse in pochi ne conoscono l’origine. La parola “ferragosto” deriva dal termine latino Feriae Augusti: si trattava di un periodo di riposo dalle fatiche dei raccolti e dei lavori nei campi e di festeggiamenti per l’imminente vendemmia e semina. Le Ferie per i romani erano feste religiose, infatti erano giorni sacri agli dei. Sul calendario erano contrassegnate con una N che stava per nefas, giorno nefasto, in cui non era lecito svolgere attività giudiziarie e nessun tipo di commissione, risultando a tutti gli effetti giorni di riposo.

Le Feriae Augusti Furono istituite dall’imperatore Ottaviano Augusto nel 18 a.C. e si festeggiavano il 1° agosto con l’obiettivo di ricordare ai Romani il giorno della presa di Alessandria, avvenuta nel 30 a.C. e la morte di Cleopatra e Marco Antonio, dichiarati nemici dello stato romano, che segnò l’inizio del dominio di Ottaviano su Roma.

Anche se la festa in origine era fissata per il 1° agosto, i giorni di riposo erano più numerosi. Nel corso del mese, infatti, si celebravano molte importanti ricorrenze: ciò consentiva di dare al popolo un adeguato periodo di relax.

La festa più importante del mese cadeva il 13 agosto ed era in onore di Diana, dea della caccia e protettrice della fertilità femminile, della maternità e delle fasi lunari, celebrata nel tempio a lei dedicato sull’Aventino.

Il 17 agosto si festeggiava Portunno, dio protettore dei porti, insieme a Giano, divinità del passato e del futuro, mentre il 21 agosto si celebravano i Consualia, antichissime feste istituite da Romolo dedicate a Conso, protettore dei raccolti e dei granai.

persone che brindano col vino
persone che brindano col vino (fonte: Unsplash)

Tra le ricorrenze più attese dai cittadini romani vi erano anche i Vinalia rustica, festeggiati il 19 agosto: era la festa dell’uva matura e l’occasione in cui il sacerdote preposto al culto di Giove celebrava l’auspicatio vindemiae, aprendo ritualmente la vendemmia.

Era usanza, in quei giorni, scambiarsi regali e auguri di Bonas ferias augustales. In tutto l’impero si organizzavano feste, banchetti e importanti corse di cavalli; gli animali da tiro, finalmente esentati dai lavori nei campi, venivano adornati di fiori.

In occasione della festa era usanza bere il vino vecchio, in attesa della vendemmia e del vino nuovo. Le Feriae Augusti si concludevano il 25 agosto con gli Opiconsiva in onore della dea Opis, rappresentata con una cornucopia, alla quale era affidata la protezione del grano raccolto e conservato nei granai.

Come è accaduto per molte altre festività che caratterizzano il nostro calendario, la celebrazione pagana si è intrecciata indissolubilmente con la tradizione cristiana: attorno al V secolo d.C. la celebrazione in onore di Diana è stata sostituita dall’assunzione di Maria in cielo, ovvero il suo arrivo in Paradiso, al termine della sua vita terrena, in anima e corpo. Nel 1950, Papa Pio XII, avvalendosi dell’infallibilità papale, proclamò il dogma con la costituzione apostolica Munificentissimus Deus con la seguente formula:

“La Vergine Maria, completato il corso della sua vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo“

Ciò significa che la Vergine Maria beneficiò in anticipo di quella glorificazione del corpo che spetterà a tutte le anime salvate in Paradiso, dopo la risurrezione della carne compiuta da Dio alla fine dei tempi, al termine del Giudizio finale di salvezza o di condanna. Questa solennità cristiana è celebrata il 15 agosto dalle Chiese cristiane che accettano questo articolo di fede (cattolici romani e ortodossi).

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