Nel 2007 il Parlamento italiano ha riconosciuto il 9 maggio come la giornata ufficiale per commemorare la memoria di tutte le vittime di terrorismo. Questa data specifica è stata scelta in ricordo della morte di Aldo Moro, leader della Democrazia Cristiana, il cui corpo è stato trovato nel portabagagli di una Renault 4 in via Caetani proprio il 9 maggio 1978. Il rapimento e successivo assassinio venne rivendicato dalle Brigate Rosse.
La prima celebrazione ufficiale, dunque, risale al 2008 e si è svolta in presenza dell’allora Presidente della repubblica Giorgio Napolitano. In quell’occasione, inoltre, il capo dello Stato ha espresso opinioni assolutamente ferme riguardo la condanna della violenza politica. In particolare si ricordano queste parole:
Quel che più conta è scongiurare ogni rischio di rimozione di una così sconvolgente esperienza vissuta dal paese, per poter prevenire ogni pericolo di riproduzione di quei fenomeni che sono tanto costati alla democrazia e agli italiani. Lo Stato democratico, il suo sistema penale e penitenziario, si è mostrato in tutti i casi generoso: ma dei benefici ottenuti gli ex terroristi non avrebbero dovuto avvalersi per cercare tribune da cui esibirsi, dare le loro versioni dei fatti, tentare ancora subdole giustificazioni.
Per celebrare il momento, poi, è stato realizzato il volume Per le vittime del terrorismo nell’Italia repubblicana edito dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. La prefazione è stata scritta dal capo dello Stato e il volume contiene una serie di 378 schede di vittime degli anni dal 2003 ai primi anni ’60, ordinate in maniera inversa rispetto alla data, dalla più recente Emanuele Petri, assassinato nel 2003, alle più lontane negli anni del terrorismo altoatesino.