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Home » Cultura » Perché la Befana porta la calza?

Perché la Befana porta la calza?

Scopriamo qualcosa di più sulla leggenda, tutta italiana, della Befana, e vediamo insieme perché la vecchina porta la calza ai bambini
Simone FrigerioDi Simone Frigerio2 Gennaio 2024
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una grafica sulla Befana
La silhouette della Befana davanti alla luna (fonte: Pixabay)
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La Befana, una delle figure folkloristiche più note del nostro Paese, sancisce ritualmente la fine delle festività natalizie, quando, nella notte fra il 5 e il 6 gennaio si reca nelle case dei bambini, portando calze ricolme di dolci e carbone, quest’ultimo destinato a bimbi che nel corso dell’anno si sono mal comportati. Quest’antica usanza getta le sue radici in una leggenda medievale, che rielabora un episodio della tradizione cristiana

Secondo la versione più comunemente accreditata, che si rifà a un racconto folclorico cristianizzato a posteriori nel 1200, i tre Re Magi, lungo la strada per Betlemme, si smarrirono, non riuscendo a trovare la mangiatoia dove era appena nato il Bambin Gesù.
Chiesero dunque informazioni a una lacera vecchina, incrociata per la strada che, dopo aver loro fornito le indicazioni corrette, si allontanò, nonostante i tre sovrani l’avessero invitata a unirsi a loro nel pellegrinaggio. Poco tempo dopo, la vecchia, pentendosi della scelta fatta, si rimise in cammino alla ricerca dei Magi, con un ricco cesto di dolci al seguito.

La leggenda narra che ella, quella notte, bussò alla porta di tutte le case, in cerca di Gesù, lasciando in dono dolci a ciascun occupante. Da quel momento, la vecchina avrebbe girato il mondo lasciando dolci a tutti, per farsi perdonare, a tutti i bambini che, prima del suo passaggio, lasciano calze o ceste di vimini fuori dalla porta di casa.

befana
Un pupazzo raffigurante la Befana

La figura della Befana è tipicamente italiana: ad esempio, nei paesi anglosassoni è Babbo Natale (S. Nicola, o Santa Claus) a portare i doni in una calza. Vestita di stracci, con gonnellone, a cavallo di una scopa, la Befana ha un aspetto trasandato ma non spaventoso, tanto che i bambini la omaggiano con varie filastrocche, leggermente diverse a seconda della zona d’Italia da cui provengono. Si stima che le variazioni sul tema siano quasi un centinaio. Ve ne proponiamo qui un paio

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
con il naso alla romana
(o: col cappello alla romana)
(o: col vestito alla romana)
viva viva la Befana!

Su questo canovaccio si innestano molteplici varianti regionali

La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
attraversa tutti i tetti
porta bambole e confetti
————————
La Befana vien di notte
con le scarpe tutte rotte
se ne compra un altro paio
con la penna e il calamaio
(Toscana)

Oh Befana Befanuzza
Lascia stare la cucuzza!
Non badare ai confetti
Porta pani e pruppetti! [sorta di polpette, ndr]
(Calabria)

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