Il 18 aprile 1506 avveniva da parte del pontefice Giulio II la posa della prima pietra di quella che sarebbe diventata – letteralmente e simbolicamente – la chiesa più grande del mondo: la Basilica di San Pietro in Vaticano. In realtà la storia di questo iconico luogo di culto inizia molto prima di quella data: la scopriremo insieme in questo articolo.
La prima Basilica di San Pietro fu costruita nel IV secolo dall’imperatore Costantino I, proprio nel luogo in cui, secondo la tradizione il primo apostolo di Gesù era stato sepolto dopo la crocifissione. Questa imponente basilica, con le sue cinque navate e 120 altari (di cui 27 solo per la Madonna), era un gioiello dell’epoca; ma con il passare del tempo, pur resistendo a incendi e saccheggi, cominciò a mostrare i segni dell’usura. Nel XV secolo papa Niccolò V decise di darle nuova vita, affidando a Bernardo Rossellino un progetto per ampliarla e rafforzarla: i lavori iniziarono intorno al 1450, ma si fermarono con la morte del pontefice.
Si arriva così al fatidico 18 aprile 1506, quando papa Giulio II posò la prima pietra della nuova Basilica: a quel punto non si trattava più di un semplice restauro, ma di un progetto colossale per costruire una basilica che superasse ogni immaginazione. Giulio II, un papa mecenate e ambizioso, voleva infatti un edificio che celebrasse la grandezza della Chiesa e anche la sua gloria personale, e a questo scopo chiamò a raccolta i più grandi artisti del Rinascimento: a vincere il confronto fu Donato Bramante.

Bramante propose un’idea audace: una basilica a pianta centrale, con una gigantesca cupola ispirata al Pantheon e a Santa Maria del Fiore di Firenze; il suo progetto, immortalato in una medaglia del 1506, prevedeva una croce greca, simbolo di perfezione e armonia rinascimentale. Ma non tutti accolsero l’idea con entusiasmo; e a suscitare ulteriori dissensi contribuì la demolizione di gran parte dell’antica San Pietro. Quell’atto fece guadagnare a Bramante il soprannome di “maestro ruinante”, e fu aspramente criticato anche da Michelangelo ed Erasmo da Rotterdam, ma il cantiere andò avanti.
La costruzione della Basilica di San Pietro non fu un’impresa semplice. Dopo la morte di Giulio II nel 1513 e di Bramante nel 1514, il progetto passò di mano in mano: Raffaello, Antonio da Sangallo il Giovane e Michelangelo, tra gli altri, si avvicendarono nella sua supervisione, lasciando ognuno il suo segno. Michelangelo in particolare tornò alla visione di Bramante, rafforzando la cupola e dando alla basilica un’impronta più drammatica; ma quando morì, nel 1564, i lavori erano ancora lontani dalla fine.
Fu solo con Carlo Maderno, all’inizio del XVII secolo, che la Basilica prese la forma che conosciamo oggi, con una pianta a croce latina per accogliere più fedeli. La facciata, completata nel 1613, e la piazza, disegnata da Gian Lorenzo Bernini, furono gli ultimi tasselli. Finalmente, il 18 novembre 1626, papa Urbano VIII consacrò la basilica, 120 anni dopo quella prima pietra.