Le 95 tesi sono un documento redatto da Martin Lutero nel 1517, considerato il punto di partenza della Riforma protestante. Queste, infatti, contengono una critica serrata alla pratica della vendita delle indulgenze da parte della Chiesa cattolica e promuovono un dibattito teologico sulla natura del perdono divino e della salvezza.
All’inizio del XVI secolo, la Chiesa cattolica attraversava un periodo di crisi morale e dottrinale. Tra le pratiche più controverse vi era proprio la vendita delle indulgenze, ossia la possibilità di ottenere la remissione delle pene per i peccati commessi attraverso il pagamento di somme di denaro. Una pratica discutibile, ma che era giustificata teologicamente dal concetto di “tesoro della Chiesa”, ossia una riserva di meriti accumulati dai santi e accessibili tramite l’intercessione del clero.
Ma come veniva utilizzato il denaro guadagnato in questo modo? Un esempio perfettamente calzante è quello di Papa Leone X che, per finanziare la costruzione della Basilica di San Pietro, ha incoraggiato la vendita delle indulgenze, delegando l’incarico al frate domenicano Johann Tetzel. Questa decisione, dunque, suscita l’indignazione di Lutero, monaco agostiniano e docente di teologia all’Università di Wittenberg, che decide di contestare apertamente la pratica.

Da qui nascono le 95 tesi, scritte in latino e concepite come una base per un dibattito accademico e teologico. Il nucleo principale del documento può essere riassunto in alcuni punti chiave:
- Critica alle indulgenze: Lutero sosteneva che il perdono non poteva essere comprato con denaro, ma era un dono gratuito di Dio.
- Salvezza per fede: La salvezza non dipendeva dalle opere o dai sacramenti imposti dalla Chiesa, ma dalla sola fede nel sacrificio di Cristo.
- Autorità della Scrittura: Lutero metteva in discussione il ruolo del Papa e delle gerarchie ecclesiastiche, affermando che l’unica vera autorità per i cristiani era la Bibbia.
- Il vero pentimento: Le tesi evidenziavano che il vero pentimento non consisteva nel pagare per un’indulgenza, ma in un cambiamento interiore sincero.
- Condanna degli abusi del clero: Il documento denunciava la corruzione e la mancanza di scrupoli di alcuni rappresentanti della Chiesa, accusati di sfruttare i fedeli per ottenere guadagni personali.
Secondo la tradizione, il 31 ottobre 1517 Lutero affigge le 95 tesi sulla porta della chiesa del castello di Wittenberg, un’usanza comune tra i docenti universitari per stimolare la discussione accademica. Il documento, però. si diffuse rapidamente grazie alla stampa a caratteri mobili, recentemente introdotta da Gutenberg.
In questo modo nasce un acceso dibattito teologico che porta ad una reazione immediata da parte della Chiesa cattolica. Nel 1520, infatti, papa Leone X condanna ufficialmente gli scritti di Lutero con la bolla Exsurge Domine, minacciandolo di scomunica se non avesse ritrattato le sue idee. Da parte sua Lutero, invece di sottomettersi, brucia pubblicamente la bolla papale.
Nel 1521 interviene anche l’imperatore Carlo V. Lutero, infatti, viene convocato alla Dieta di Worms, un’assemblea politica e religiosa, per costringerlo a ritrattare. Ovviamente si rifiuta, affermando la sua fedeltà esclusiva alla Scrittura. Questo lo rende un eretico agli occhi della Chiesa e lo pone sotto il bando dell’Impero. Nonostante questo, Lutero trova protezione presso il principe Federico III di Sassonia, che lo ospita nel castello di Wartburg, dove inizia a tradurre la Bibbia in tedesco inconsapevole di aver scritto una delle pagine più importanti della Storia.