Giordano Bruno fu un filosofo, teologo, scrittore e cosmologo italiano, noto per le sue idee rivoluzionarie sulla natura dell’universo e della religione. Nato a Nola, nei pressi di Napoli, entrò nell’ordine domenicano ma abbandonò presto la vita monastica a causa delle sue convinzioni eterodosse (tolse dalla sua cella le immagini dei santi). Viaggiò in tutta Europa, entrando in contatto con importanti centri culturali e sviluppando un pensiero che univa neoplatonismo, magia rinascimentale e una concezione dell’universo ispirata alle teorie copernicane.
Bruno sosteneva che l’universo fosse infinito e popolato da innumerevoli mondi, rifiutando la visione geocentrica aristotelico-tolemaica ancora dominante all’epoca. Credeva che Dio fosse presente in ogni cosa (panteismo) e negava la transustanziazione, uno dei dogmi fondamentali della Chiesa cattolica. Le sue idee erano considerate eretiche non solo per il contenuto filosofico, ma anche perché minavano l’autorità della Chiesa sul sapere e sulla fede.

Nel 1592, Bruno fu arrestato a Venezia dall’Inquisizione su denuncia di Giovanni Mocenigo, un patrizio veneziano che lo aveva ospitato e che temeva le sue posizioni teologiche. Di cosa era accusato? Di essere una specie di stregone, per giunta lussurioso e desideroso di fondare un suo culto.
Estradato a Roma, fu processato dal Tribunale dell’Inquisizione per eresia. Dopo anni di interrogatori e tentativi di farlo abiurare, forse anche torturandolo, nel 1600 fu dichiarato colpevole e condannato al rogo.
Dirà: “Forse tremate più voi nel pronunciare contro di me questa sentenza che io nell’ascoltarla”
Il 17 febbraio dello stesso anno, fu arso vivo a Campo de’ Fiori, a Roma.
Oggi, a Campo de’ Fiori, sorge una statua in suo onore, eretta nel 1889 come tributo al libero pensiero e alla ricerca della verità.