Hiroo Onoda è stato un ufficiale dell’esercito imperiale giapponese noto per aver trascorso quasi tre decenni nascosto in una giungla delle Filippine, convinto che la Seconda Guerra Mondiale fosse ancora in corso. La sua storia, tra le più incredibili del XX secolo, testimonia l’incrollabile disciplina e il senso del dovere inculcati nei militari giapponesi dell’epoca.
Onoda nacque il 19 marzo 1922 nella prefettura di Wakayama, in Giappone. Arruolatosi nell’esercito nel 1942, fu addestrato come ufficiale dell’intelligence militare e specializzato in guerriglia e sabotaggio. Nel dicembre 1944 venne inviato sull’isola filippina di Lubang con l’ordine di contrastare l’avanzata nemica e di non arrendersi mai, una direttiva che avrebbe seguito alla lettera.
Quando nell’agosto del 1945 il Giappone si arrese, ponendo fine alla guerra, Onoda e i suoi uomini non ricevettero alcuna comunicazione ufficiale. Anche di fronte ai volantini lanciati dagli aerei, che annunciavano la fine del conflitto, Onoda e i suoi compagni li considerarono propaganda nemica. Nel corso degli anni, i suoi commilitoni morirono o si arresero, ma lui continuò la sua vita da guerrigliero, convinto che la guerra non fosse finita.

Il 20 febbraio 1974, dopo innumerevoli tentativi di convincerlo, un giovane avventuriero giapponese, Norio Suzuki, riuscì a trovarlo e a guadagnarsi la sua fiducia. Tuttavia, Onoda dichiarò che si sarebbe arreso solo se un ufficiale superiore gli avesse dato un ordine diretto. Il governo giapponese rintracciò così il suo ex comandante, il maggiore Yoshimi Taniguchi, che volò sull’isola per revocare formalmente gli ordini del 1944.
Il 9 marzo 1974, Onoda depose finalmente le armi e si arrese, tornando in Giappone dopo 29 anni trascorsi nella giungla. Accolto con rispetto e stupore, divenne un simbolo del codice d’onore militare giapponese. In seguito, si trasferì in Brasile per dedicarsi all’agricoltura e tornò in Giappone negli anni ’80, fondando un’organizzazione per l’educazione giovanile.
Onoda morì il 16 gennaio 2014 a Tokyo, all’età di 91 anni.