Rosa Parks fu un’attivista per i diritti degli afroamericani, passata alla storia per essersi rifiutata, il primo dicembre 1955, di cedere il posto sul bus, riservato ai soli cittadini bianchi. Un gesto che le costò l’arresto e che diede il via a grandi proteste popolari e al boicottaggio dei bus da parte della comunità nera. Ancora oggi quel no pronunciato in maniera sommessa ma forte viene ricordato come uno dei momenti più importanti della storia americana.
“Dicono sempre che non ho ceduto il posto perché ero stanca, ma non è vero. Non ero stanca fisicamente. L’unica cosa di cui ero stanca era subire“.
Rosa McCauley nasce a Tuskegee in Alabama il 4 febbraio 1933. Figlia di uno scalpellino e di una maestra elementare, Rosa cresce in un ambiente fortemente razzista. Nel suo paese, infatti, bianchi e afroamericani non avevano alcuna occasione di condividere gli stessi luoghi né avevano uguali diritti.
Dopo il matrimonio con il barbiere Raymond Parks, avvenuto nel 1932, quando Rosa ha solo 19 anni, la donna si avvicina all’attivismo. Alterna così il lavoro di sarta a quello di lotta in favore dell’uguaglianza. Nel 1943 la nomina a segretaria della sezione locale dell’associazione nazionale per la promozione delle persone di colore, la NAACP. In questo ruolo, nel 1954, conosce un giovane e ancora poco noto Martin Luther King con cui condivide gli stessi ideali di lotta non violenta.
E si arriva al gesto che la rende nota. Siamo a Montgomery. Rosa torna a casa da un turno di lavoro. Non trova posti liberi sul bus nella sezione dedicata agli afroamericani, così si siede in un posto riservato ai bianchi, con l’obbligo di cederlo qualora fosse salito un bianco. Dopo tre fermate l’autista le chiede di spostarsi in fondo. Rosa rifiuta, con grande calma e dignità. Un atteggiamento che però non la protegge dall’azione della polizia che la mette in manette. Finisce così in carcere con l’accusa di “condotta impropria”. A difenderla, sarà Clifford Durr, un avvocato bianco antirazzista che paga la cauzione.
Da quel momento, la comunità afroamericana di Montgomery scende in piazza al fianco della loro eroina. Tutti boicottano i mezzi pubblici. La protesta dura 381 giorni e cambia significativamente la vita sociale del paese. I tassisti abbassnao il costo delle corse a quello di un biglietto del bus per aiutare i protestanti. E molti cittadini bianchi prendono finalmente coscienza della situazione. Nel 1956 la vittoria definitiva: la Corte Suprema degli Stati Uniti stabilisce l’incostituzionalità della segregazione sugli autobus pubblici dell’Alabama.
Dopo una vita dedicata alla difesa dei diritti degli afroamericani e delle donne, e una Medaglia d’oro del Congresso, assegnata nel 1999, Parks muore il 24 ottobre del 2005.