Il 28 maggio 1974 un ordigno uccise otto persone, e ne ferì altre cento, durante una manifestazione contro il terrorismo neofascista a piazza della Loggia a Brescia. L’iter processuale, con cinque fasi istruttorie e tredici di giudizio, si è concluso nel 2017 con due condanne definitive ai terroristi neofascisti Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte. Vogliamo ricordare allora i nomi delle otto vittime.
Giulietta Banzi Bazoli (34 anni)
Madre di tre bambini, Alfredo, Guido e Beatrice, che quel giorno erano al suo fianco, Giulietta Banzi era professoressa di francese al liceo Arnaldo. Nacque a Brescia l’8 novembre 1938. Soprannominata la rossa, per la Renault 5 che guidava, era innamorata della sua professione. Dava del lei ai suoi studenti in segno di rispetto. Era sposata con Luigi Bazoli che ai tempi era assessore democristiano. Un amore, il loro, che andava oltre le differenze politiche.
Livia Bottardi (32 anni)
Livia Bottardi era un’insegnante di lettere, deceduta davanti al marito, Manlio Milani, che sarebbe poi diventato il presidente dell’Associazione familiari dei caduti di Piazza Loggia. Era nata a Brescia il 25 dicembre 1942. Di famiglia modesta, frequentò prima l’Istituto Magistrale, poi si laureò in Materie Letterarie a Milano. Cinefila, amava frequentare i festival più importanti assieme al compagno, sposato nel 1965. Nel 1972 entrò a far parte dell’AIED (Associazione Italiana di Educazione Demografica), dove lavorava come volontaria nei consultori femminili.
Alberto Trebeschi (37 anni) e Clementina Calzari (31 anni)
Alberto Trebeschi, nato a Brescia il 4 agosto 1937, era un insegnante di Fisica. Si laureò nel 1961, l’anno successivo trovò impiego presso la Philips, da cui si licenziò subito dopo. Scelse l’insegnamento con grande gioia. Attivo politicamente, si discostò dalla famiglia cattolica per seguire prima il partito radicale poi il PCI. Nel 1967 sposò Clmentina Calzari, detta Clem. Nel 1972 nacque il figlio Giorgio.
Clementina Calzari, nata a Brescia il 30 agosto 1942, era un’insegnante. Nel 1965 conseguì la laurea in Materie letterarie alla Cattolica di Milano. Nel 1973 divenne insegnante nell’Istituto Magistrale dove si era diplomata.
Euplo Natali (69 anni)
Nato a Cerreto D’Esi, in provincia di Ancona, il 3 gennaio 1905, Euplo Natali era un pensionato. Si trasferì giovanissimo a Brescia, dove trovò lavoro nella Tubi Togni. Convintamente antifascista, pagò sulla sua pelle per gli ideali politici, perdendo il lavoro. Nel 1933 sposò Persilia Raffelli, con la quale ebbe due figli, e andò a vivere alla Stocchetta. Fu attivo nella Resistenza e sempre in prima linea con il PCI alla fine del conflitto mondiale.
Luigi Pinto (25 anni)
Nato a Foggia l’8 maggio 1949 era un insegnante. Prima di sedere dietro a una cattedra in qualità di professore di Applicazioni tecniche, fece diversi lavori, dall’operaio in uno zuccherificio, al minatore in Sardegna. Nel settembre del 1973 sposò Ada, una compagna della scuola, anche lei militante comunista.
Bartolomeo Talenti (56 anni)
Bartolomeo Talenti nacque a Brescia il 2 ottobre 1919 ed era un operaio. Ebbe una discreta carriera nel calcio tra le fila del Mantova e del Brescia, prima di arrivare all’officina di famiglia dove si producevano armi. Nel 1940 sposò Giorgina Battaglia con la quale ebbe due figli: Paolo e Ugo. Di idee marxiste, si trovò a piazza della Loggia per caso. Ma volle lo stesso partecipare alla manifestazione in quanto convinto antifascista.
Vittorio Zambarda (60 anni)
Vittorio Zambarda nacque a Portese di San Felice del Benaco, in provincia di Brescia, il 26 maggio 1914 ed era un pensionato. Non conseguì la licenza elementare, iniziando a lavorare subito come cameriere in una trattoria frequentata da fascisti e nazisti, Da Nando, a Salò. Pur piccolo, aveva le idee molto chiare. Asportò il serbatoio di benzina di un’autovettura degli ufficiali delle SS. E nascose il fratello Giovanni nel 1943 per non farlo arruolare. Si iscrisse al PCI dopo la Liberazione. Nel 1946 sposò Edera Tei, con la quale ebbe due figli, Bernardo e Piera. Andò in pensione il 26 maggio 1974. Anche lui non avrebbe dovuto partecipare alla manifestazione, ma si unì lo stesso. Morì il ospedale il 16 giugno.