Cleopatra è morta per aver ingerito un cocktail letale di sostanze velenose come cicuta, aconito e oppio, e non a causa del morso di un aspide. Lo ha spiegato Alberto Angela, autore di un libro dedicato alla leggendaria regina d’Egitto, Cleopatra. La regina che sfidò Roma e conquistò l’eternità.
In base alle sue ricerche, Alberto Angela sostiene che la causa della morte della regina, che si tolse la vita il 12 agosto a.C. ad Alessandria d’Egitto per evitare di soccombere a Ottaviano e di essere portata a Roma come sconfitta, non sarebbe mai potuta essere il morso di un serpente come tramandato dalla leggenda. E come alimentato dallo stesso Ottaviano che, durante il trionfo a Roma, fece esporre un’immagine dipinta della regina affiancata da serpenti.
Tuttavia, a uccidere la sovrana è stato qualcosa che ha ucciso anche ad altre due donne della sua corte, la pettinatrice e la dama di compagnia. E che non avrebbe provocato morsi. Alberto Angela propende quindi per un cocktail letale di cicuta, aconito e oppio. Assunto direttamente o attraverso punture di spilli, intinti nell’unguento tossico. D’altronde anche Philipp Vandenberg nel libro Tutankhamen. Il faraone dimenticato sostiene che Cleopatra fosse un’esperta di veleni: sapeva utilizzarli molto bene.
Cleopatra fu seppellita assieme al compagno Antonio, per volere dello stesso Ottaviano. Che fece catturare e uccidere il primo figlio della regina, Cesarione, avuto dalla relazione con Giulio Cesare. Gli altri tre figli di Cleopatra, furono portati a Roma e cresciuti come cittadini romani.