Nelson Mandela, leader del movimento contro l’Apartheid e primo presidente nero del Sudafrica, è morto a 95 anni a Pretoria il 5 dicembre 2013, a causa di un’infezione alle vie respiratorie, dopo alcune settimane in cui la sua salute è stata sempre piuttosto altalenante. D’altronde la vita condotta ed i lunghi anni trascorsi in prigione, hanno inciso su un fisco che, comunque, lo ha aiutato ad avere una lunga vita.
Nonostante molti credano che Mandela sia deceduto durante la prigionia, dando vita proprio a quello che viene definito come l’effetto Mandela, ossia la condivisione di un ricordo falso, l’ex presidente del Sudafrica ha avuto tutto il tempo di portare a termine la propria lotta per i diritti civili della comunità di colore. E guidare il proprio paese dopo le prime elezioni libere del 27 aprile 1994.
Madiba, questo il nome che aveva nella sua tribù di etnia Xhosa, si schiera contro le ingiustizie della segregazione fin dagli anni dell’università. Tanto che l’Università di Fort Hare lo espulse per aver partecipato a una manifestazione di protesta insieme all’amico Oliver Tambo. Fuggito a Johannesburg per non sottostare a un matrimonio combinato, inizia a lavorare come guardiano alle Miniere della Corona. Qui tocca con mano le condizioni disumane in cui si trovano i lavoratori. Insieme a tre colleghi, allora, decide di fondare Lega Giovanile dell’African National Congress.
Con quest’atto comincia formalmente la sua resistenza contro i mali dell’Apartheid che gli costa nel 1964 una condanna all’ergastolo. Una pena che sconta per ben 26 anni in isolamento. E sottoposto a delle restrizioni psicologiche durissime. In questo lasso di tempo, però, diventa il simbolo di un paese libero non solamente per il Sudafrica. Anche per gran parte del mondo. Ottiene la libertà l’11 febbraio 1990. Tre anni dopo vincerà il Nobel per la pace, poco prima di essere eletto presidente. Nelson Mandela è una delle figure storiche più importanti. Ecco qui alcune sue frasi sulla vita che sono ispiranti ancora oggi.