La strategia della tensione era una sorta di piano politico, organizzato in maniera occulta da alcune parti dello Stato e organizzazioni segrete, per diffondere nella popolazione un senso di paura e angoscia, attraverso una serie mirata di atti terroristici. Un disegno eversivo in piena regola che insanguinò l’Italia degli anni ’60, ’70 e ’80, al fine di legittimare, pretendere o augurare svolte politiche di matrice autoritaria.
La strategia della tensione ebbe il suo humus nei cosiddetti anni di piombo, quando si fronteggiavano costantemente gruppi terroristici di estrema sinistra e neofascisti. In una guerra in parte incoraggiata proprio per arrivare a un governo forte che potesse in qualche modo bloccarla.
Si fa iniziare la strategia della tensione con la strage di piazza Fontana, il 12 dicembre 1969 e la si chiude con quella alla stazione di Bologna, il 2 agosto 1980. Secondo alcuni storici, però, il punto d’origine sarebbe il cosiddetto Piano Solo del 1964. Ovvero il tentativo di colpo di Stato progettato dal generale dell’Arma dei Carabinieri Giovanni de Lorenzo.
Strategia della tensione, i principali attentati
Vediamo quali sono i momenti chiave che rientrano in questo quadro:
- 25 aprile 1969: esplosione di una bomba al padiglione FIAT della Fiera di Milano.
- 12 dicembre 1969: esplosione di una all’interno della sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana a Milano. I morti furono 17.
- 22 luglio 1970: deragliamento di un treno nella stazione di Gioia Tauro. Sei persone morirono e sessanta rimasero ferite.
- 31 maggio 1972: esplosione di una Fiat 500 a Peteano, Gorizia. Tre carabinieri perirono.
- 17 maggio 1973: Gianfranco Bertoli tirò una bomba a mano sulla folla durante una cerimonia davanti alla Questura di Milano. Morirono quattro persone.
- 28 maggio 1974: un attentato neofascista uccise otto persone in una manifestazione sindacale in piazza della Loggia a Brescia.
- 4 agosto 1974: esplosione di una bomba su una carrozza del treno Italicus, nei pressi di San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna. I morti furono 12, i feriti centocinquanta.
- 2 agosto 1980: una bomba esplose nella sala d’aspetto della stazione di Bologna, alle 10.25, uccidendo ottantacinque persone e provocando circa duecento feriti.
- 23 dicembre 1984: esplosione di una bomba su una carrozza del Rapido 904, ancora presso la grande galleria dell’Appennino a San Benedetto Val di Sambro, Perirono diciassette persone, oltre duecentosessanta rimasero ferite.