Era il 1969 e il mondo era sferzato da venti di guerra. John Lennon e Yoko Ono reagirono da par loro realizzando, in modo del tutto originale, una canzone destinata a essere un inno alla non violenza: Give Peace a Chance (dai alla pace una possibilità).
Freschi di matrimonio, i due si erano sposati il 20 marzo a Gibilterra, decisero trasformare in happening anche la loro Luna di miele, con il celebre Bed-In, ovvero un sit-in ma a letto, una forma di protesta contro la guerra del Vietnam, attuata restando a letto per svariate settimane, tra Amsterdam e Montréal.
Proprio nella città canadese, Lennon rispose a un reporter che gli aveva chiesto il senso della protesta: “Vogliamo solo dare una possibilità alla pace“. La frase gli piacque a tal punto da volerci scrivere una canzone. La registrò nella stanza d’albergo usando soltanto quattro microfoni e un registratore a quattro piste, davanti a una platea di giornalisti e varie celebrità, inclusi il cantore dell’LSD, Timothy Leary, Petula Clark (che partecipò ai cori) e Allen Ginsberg.
Il testo, in pieno Lennon style, era una presa in giro di tutti gli “ismi” del mondo, che a nulla valgono rispetto alla pace. Quando venne pubblicata a luglio, la canzone fu accreditata a Lennon e McCartney, come ringraziamento di Lennon nei confronti di McCartney, ma in seguito dichiarò il suo rammarico per non aver sottolineato il ruolo chiave di Yoko Ono.
Il brano divenne in poco tempo l’inno pacifista delle manifestazioni anti-guerra del Vietnam e dei movimenti di protesta della controcultura.
Nelle fasi iniziali del recente conflitto in Ucraina, 150 radio europee trasmisero la canzone in contemporanea il 4 marzo 2022.