Close Menu
  • Ambiente
    • Animali
  • Attualità
  • Cultura
    • Misteri
    • Storia
  • Lifestyle
    • Bellezza
    • Cibo
    • Moda
    • Sesso
    • Viaggi
  • Spettacolo
  • Sport
  • Web
CultWeb.it
  • Ambiente
    • Animali
  • Attualità
  • Cultura
    • Misteri
    • Storia
  • Lifestyle
    • Bellezza
    • Cibo
    • Moda
    • Sesso
    • Viaggi
  • Spettacolo
  • Sport
  • Web
CultWeb.it
Home » Cultura » Storia » La battaglia di Berlino, quando i sovietici, issarono la bandiera rossa sul Reichstag

La battaglia di Berlino, quando i sovietici, issarono la bandiera rossa sul Reichstag

Nel 1945 l’Armata Rossa conquista Berlino e segna la fine della Seconda guerra mondiale. Ecco il racconto dell’immagine diventata leggenda.
Tiziana MorgantiDi Tiziana Morganti2 Maggio 2025
Facebook WhatsApp Twitter Telegram
La presa di Berlino
La presa di Berlino (fonte: Euronews)
CONDIVIDI
Facebook WhatsApp Telegram Twitter Email

La battaglia di Berlino, combattuta tra l’aprile e il maggio del 1945, è stato l’atto finale del teatro europeo della Seconda guerra mondiale. Uno scontro feroce, senza tregua, che ha segnato non solo la fine del Terzo Reich, ma anche l’inizio di un nuovo equilibrio globale. Il suo culmine, in particolare,  è immortalato in un’immagine destinata a diventare leggenda: la bandiera rossa dell’Unione Sovietica issata sul Reichstag, cuore simbolico della Germania nazista. Ma come si è arrivati al quel momento?

Nel gennaio del 1945, le truppe sovietiche hanno ormai sfondato le difese tedesche sul fronte orientale e si preparano all’assalto finale a Berlino. Allo stesso tempo, le forze alleate stanno avanzando da ovest. Stalin, però, è irremovibile: vuole che siano i sovietici a conquistare la capitale tedesca. Per lui non è solo una questione militare, ma soprattutto ideologica e propagandistica.

L'immagine che immortala la fine della Battaglia di Berlino
L’immagine che immortala la fine della Battaglia di Berlino – Fonte: Wikipedia

Così, il 16 aprile 1945, l’Armata Rossa lancia l’offensiva finale con l’Operazione Berlino. Oltre 2,5 milioni di soldati, migliaia di carri armati e un’incredibile potenza di fuoco si muovono verso il cuore della Germania. Berlino è circondata e isolata. Hitler, rifugiato nel suo bunker, continua a dare ordini scollegati dalla realtà, mentre il popolo tedesco affronta una delle settimane più drammatiche della sua storia.

I combattimenti, infatti, sono stati brutali. I sovietici avanzano casa per casa, affrontando un esercito tedesco ridotto allo stremo ma ancora determinato a difendere la capitale. Le SS, i Volkssturm, ossia le milizie civili e soldati regolari combattono con la disperazione di chi sa di avere le ore contate. A pagare il prezzo più alto, però, sono i civili: fame, bombardamenti continui e violenze diffuse segnano ogni giorno di quella battaglia.

Tra il 16 aprile e il 2 maggio, dunque, Berlino viene letteralmente rasa al suolo. I numeri parlano chiaro: oltre 80.000 morti tra i soldati sovietici, circa 150.000 tra i tedeschi e decine di migliaia di vittime civili. Sembra che l’apocalisse si sia scatenata nel cuore dell’Europa. l simbolo più potente di tutta la campagna, però, arriva il 30 aprile 1945. Quel giorno, mentre Hitler si toglie la vita nel suo bunker insieme a Eva Braun, i soldati dell’Armata Rossa arrivano davanti al Reichstag, l’edificio simbolo del potere tedesco. L’assalto è durissimo: combattimenti corpo a corpo, incendi, mitragliatrici piazzate tra le colonne. Ma alla fine, nel cuore della notte, i sovietici hanno la meglio. Un gruppo di soldati riesce a salire sul tetto e, in uno dei gesti più teatrali e significativi della guerra, Raqymzhan Qoshqarbaev e Georgij Bulatov issano la bandiera rossa dell’Unione Sovietica.

Un momento immortalato dal fotografo sovietico Yevgeny Khaldei. La sua foto, in parte ritoccata per motivi propagandistici, mostrava due soldati che sventolano la bandiera rossa sul Reichstag. L’immagine diventa immediatamente un’icona, il simbolo della sconfitta definitiva del nazismo e dell’inizio dell’egemonia sovietica nell’Europa orientale.

In primo piano
Condividi. Facebook WhatsApp Twitter Telegram Email

Potrebbero interessarti anche

Theodor Herzl

Dal XIX secolo a oggi: breve guida per capire il sionismo

7 Giugno 2025
Sbarco in Normandia

Perché lo sbarco in Normandia è stato chiamato D-Day?

6 Giugno 2025
Ronald Reagan History

Da Hollywood alla Casa Bianca: la vita incredibile di Ronald Reagan che sembra un film

5 Giugno 2025
Facebook X (Twitter) Instagram
  • Home
  • Chi siamo
  • Staff e redazione
  • Contatti
  • Disclaimer
  • Cookie Policy
  • Privacy Policy
© 2025 CultWeb.it proprietà di Digital Dreams s.r.l. - Partita IVA: 11885930963 - Sede legale: Via Alberico Albricci 8, 20122 Milano Italy - [email protected]

Digita qui sopra e premi Enter per cercare. Premi Esc per annullare.