Il 26 giugno del 1945 venne siglata a San Francisco la carta costitutiva dell’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni unite che avrebbe poi visto la luce ufficialmente il 24 ottobre dello stesso anno, esattamente ottant’anni fa. L’ONU sostituisce la fallimentare Società delle Nazioni e segna una nuova era nella cooperazione internazionale.
Attualmente composta da 193 Stati membri più due osservatori, Palestina e Santa Sede, l’ONU ha la sua sede principale a New York, insieme a uffici regionali a Ginevra, Vienna e Nairobi. Le sue radici storiche risalgono alla Dichiarazione delle Nazioni Unite del 1942, sottoscritta da 26 potenze opposte all’Asse, e al successivo trattato firmato appunto a San Francisco da 50 Paesi nel giugno 1945. Andando oltre le date e i momenti storici, però, quale sarebbe effettivamente la missione e il senso dell’ONU?

Il cuore della sua missione è delineato dall’articolo 1 della sua Carta, ossia mantenere la pace e la sicurezza internazionale, promuovere la cooperazione fra gli Stati, tutelare i diritti umani e favorire uno sviluppo sostenibile e l’eguaglianza fra i popoli. A tal fine, l’ONU si articola in sei organi principali: l’Assemblea Generale, il Consiglio di Sicurezza, l’Economic and Social Council (ECOSOC), la Corte Internazionale di Giustizia, il Segretariato e il Consiglio di Amministrazione Fiduciaria, ad oggi inoperativo.
Il Consiglio di Sicurezza, con 15 membri di cui cinque permanenti, USA, Regno Unito, Francia, Russia e Cina, è l’unico organo in grado di imporre risoluzioni vincolanti, autorizzare missioni di pace e sanzioni economiche. Il suo potere di veto, attribuito ai Paesi permanenti, rimane però al centro di critiche riguardo l’equità e l’efficacia nel risolvere crisi globali.
Nel corso degli anni, però, quella che può essere considerata come storia contemporanea, ha visto l’ONU mancare alcuni appuntamenti importanti e dimostrare una inefficacia rispetto ad i principi fondatori. Un esempio è stata la guerra nei Balcani ed in Africa. Per non parlare deli recenti teatri di guerra in Ucraina e in Palestina. L’ONU, dunque, è accusata di lentezza burocratica, incapacità di intervenire efficacemente in conflitti come quello israeliano-palestinese e dipendenza dalle volontà dei suoi stati membri, specialmente dei grandi.