Mohandas Karamchand Gandhi, noto come il padre della nazione indiana, è universalmente riconosciuto con il titolo di “Mahatma”, un termine sanscrito che significa “Grande Anima”. Questo titolo divenne talmente legato alla sua figura che molte persone credono erroneamente che faccia parte del suo nome ufficiale. Ma chi gli conferì questo titolo e quale fu il suo vero significato? L’origine di questa onorificenza è stata oggetto di dibattito tra storici e studiosi.
Il premio Nobel Rabindranath Tagore è generalmente riconosciuto come la figura che rese popolare il titolo di “Mahatma” per Gandhi. In una lettera del 1915, Tagore scrisse: “A colui che milioni di indiani chiamano Mahatma, rendo il mio omaggio riconoscente“. Con queste parole, il poeta esprimeva la sua ammirazione per la saggezza, la compassione e il coraggio di Gandhi, riconoscendolo come un simbolo morale per l’India e il mondo intero. Gandhi, tuttavia, inizialmente esitò ad accettare questo titolo, ritenendolo un peso più che un onore. Col tempo, però, lo accolse come un monito per continuare il suo impegno per la giustizia e la non-violenza.
Alcuni storici, però, suggeriscono che il titolo “Mahatma” fosse stato usato per Gandhi prima del 1915. Secondo alcune fonti, durante un evento a Durban, in Sudafrica, nel 1914, Gandhi sarebbe stato chiamato “Mahatma” per la prima volta pubblicamente. Altri studiosi credono che il suo amico e sostenitore, il dottor Pranjivan Mehta, avesse già usato questo appellativo nel 1909, in una lettera indirizzata a Gopal Krishna Gokhale.
Un ulteriore elemento di confusione è rappresentato da una circolare del 1938 emessa dal governo della provincia centrale di Berar, che ordinava a tutti i funzionari di riferirsi a Gandhi come “Mahatma”. Questo documento, erroneamente interpretato da alcuni come un riconoscimento ufficiale del titolo da parte del governo britannico, fu in realtà un’iniziativa del governo locale, guidato dall’Indian National Congress, che aveva vinto le elezioni provinciali del 1937.
L’ultima controversia si sviluppò nel 2016, quando una decisione dell’Alta Corte del Gujarat confermò che nei libri di testo indiani il conferimento del titolo a Gandhi era attribuito a Tagore. Questo verdetto rispondeva a una disputa nata da una domanda d’esame che suggeriva che il titolo fosse stato dato da un giornalista anonimo in Sudafrica, un’affermazione che non trova conferme documentali solide.
Gandhi abbandonò il titolo “Mahatma” in seguito alla tragedia del massacro di Jallianwala Bagh nel 1919, un episodio di violenza che lo portò a sospendere il movimento di non cooperazione
In quell’occasione, il 13 aprile 1919 ad Amritsar, le truppe britanniche, guidate dal generale Reginald Dyer, aprirono il fuoco su una folla di manifestanti pacifici, uccidendo centinaia di persone e ferendone molte altre.