Si celebra il 2 giugno di ogni anno la Festa della Repubblica, che arriva oggi al suo 79esimo anniversario: infatti fu esattamente 79 anni fa che il nostro Paese, ancora scosso dagli orrori della Seconda Guerra Mondiale, scelse di ripudiare la monarchia e di diventare una Repubblica. Ma perché il 2 giugno è così speciale?
L’Italia del 1946 era un Paese ferito, appena uscito dalla guerra e dal ventennio fascista: una sanguinosa dittatura che Casa Savoia aveva lasciato prosperare, con il re Vittorio Emanuele III complice di un vero e proprio disastro nazionale. La monarchia si era macchiata di una arrendevolezza che molti giudicavano imperdonabile, e la popolazione fu lasciata decidere se continuare a farsi guidare dalla dinastia sabauda o abbracciare una nuova forma di Stato.
Il 2 e 3 giugno gli Italiani – uomini e donne, quest’ultime al voto per la prima volta (e senza rossetto) – si recarono alle urne per scegliere tra monarchia e repubblica. Questo importantissimo atto di democrazia segnò la fine di un’epoca: 12.717.923 voti scelsero la repubblica (54,3%) contro i 10.719.284 a favore della monarchia (45,7%). Il 10 giugno i risultati furono ufficiali, e il 18 la Corte di Cassazione sancì la nascita della Repubblica Italiana. Umberto II, l’ultimo re, scelse l’esilio in Portogallo il 13 giugno, evitando scontri tra monarchici e repubblicani che già insanguinavano le città. Dal 1° gennaio 1948 la nuova Costituzione proibì ai suoi discendenti maschi di rientrare in Italia, una norma abrogata solo nel 2002.

La Festa della Repubblica, celebrata per la prima volta nel 1947, divenne festa nazionale nel 1949. A Roma il cerimoniale è solenne: il Presidente della Repubblica depone una corona d’alloro al Milite Ignoto all’Altare della Patria, in presenza delle principali cariche dello Stato; segue una parata militare lungo via dei Fori Imperiali, con le Frecce Tricolori che dipingono il cielo di verde, bianco e rosso.
La parata, introdotta nel 1950, ha conosciuto delle pause – come nel 1976 per il terremoto in Friuli, o negli anni ’70 per l’austerity – e fu eliminata dal 1989 al 1999; ma a partire dal 2000, per volere del Presidente Carlo Azeglio Ciampi, è tornata parte integrante della festa, simbolo di unità e forza nazionale. Le celebrazioni si aprono ufficialmente il 1° giugno con il Cambio della Guardia al Quirinale con i Corazzieri e la fanfara dei Carabinieri, per concludersi il 2 giugno con l’apertura dei giardini del Quirinale, e con l’accompagnamento musicale delle principali bande militari italiane.